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26 luglio 2006

I BANCHIERI CATTO-PRODIANI FANNO SOLO GROSSI AFFARI

Prosegue nel presumibile, consueto silenzio dei media amici l'acquisto di fatto dei migliori business di Banca Intesa da parte di Credit Agricole, suo primo socio, che di fatto continua ad aggirare in tal maniera ogni seccatura di OPA.
I fatti sono noti. Intesa in questi anni ha perso tempo e denaro nella questione Fiat. Si era perlomeno portata a casa un pezzo di buon business, ovvero la Fidis, i finanziamenti ancillari alle vendite. In quota ovviamente con le altre tre banche del famoso convertendo. Esprimendo tuttavia il proprio Top Manager Gaetano Miccicché al vertice della società che, congiuntamente con Fiat, controlla FIDIS. Ebbene, ora accade che finita la tempesta alla cassa passa invece il Credit Agricole. Che subentrerà al 50% nel business, lasciando l'altro 50% sempre a Fiat. Quindi subentra alle banche, Intesa in primis. Diventando partner europeo di Fiat per le operazioni di credito al consumo.
Non poteva farlo Intesa? No, ovviamente, perché non ha caratura europea - avendo Passera accuratamente dismesso persino la filiale Comit di Madrid - e comunque la regola non scritta ma efficace del patto che governa Intesa, in barba agli interessi dei piccoli azionisti, è che Intesa lasci un bel diritto di primogenitura all'Agricole sulla "ciccia"...senza che l'Agricole si scomodi mai a fare costose OPA su Intesa.
E bravi i banchieri prodiani.
Pensate se una cosa del genere l'avesse fatta il Berlusca a favore dei suoi amici. Ma si sa, le operazioni fatte dai banchieri "abilitati" - tutti rigorosamente di centro sinistra e possibilmente cattolici - sono operazioni che di volta in volta vengono classificate come "per il bene del Paese" quando non "culturali" o "spirituali". Gli affari degli altri invece sono sempre sporchi affari. Poi ogni tanto i banchieri di Dio ci lasciano le penne, ma questa è un'altra storia.Si sa che la finanza clericale disprezza intimamente concetti quali il controllo del mercato, il render conto alla pubblica opinione, la trasparenza sui media circa il proprio operato.Sono controlli e concetti della economia di mercato ritenuti da certa cultura alla Antonio Fazio poco "eleganti", concetti che non colgono il disegno superiore che muove i banchieri di Dio alla faccia dei risparmiatori...E così via con Parmalat, Ambrosiano, Popolare Novara, Popolare Intra, Popolare Lodi, Roveraro....
Del resto dove finirà l'ex Governatore Fazio? Allo IOR, come tutti ormai sussurrano, campioni entrambi di regole e trasparenza.
Vedremo cosa scriverà il Corrierone di Prodone Perricone sul nuovo affarone di Intesa/Agricole...


(dagospia)

2 commenti:

Unknown ha detto...

Tristemente vero.

Anonimo ha detto...

Oltre alle giuste osservazioni che hai fatto ci sarebbe poi da chiedersi come mai tutte le ex banche IRI (cioè di tutti) in seguito alle privatizzazioni prodiane (presidenza IRI) si professano pubblicamente di osservanza prodiana ed unionista.
E poi stiamo parlando di quel Corriere di stretta osservanza prodiana che ha nel proprio consiglio di amministrazione Intesa?
Peccato che su questi argomenti sia e sia stata inesistente.
Di certo fa ridere pensare che no global, rivoluzionari, agit prop sindacalisti di ogni sorta e fatta hanno votato Prodi pensando di far dispetto ai grandi capitalisti, invece ...
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