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23 agosto 2006

VISCO CI SUCCHIERA' ANCHE IL MIDOLLO ...


L'impegno di Visco nell'inimicarsi gli italiani è impressionante. Visco ha fatto della lotta al ceto medio, ed in particolare ai lavoratori autonomi, l'oggetto della sua battaglia, identificandovi la fonte prima dell'evasione fiscale in Italia. Fenomeno non certo risibile, ma rimane senz'altro del tutto sbagliata la strada imboccata da Visco. Con la manovra correttiva ha fatto per esempio in modo che i professionisti d'ora in avanti non possano percepire compensi se non tramite forme di pagamenti «tracciabili» dal fisco: bonifici bancari, bancomat, carte di credito, ecc.. L'obbligo vige a partire da somme molto contenute, e ingenererà senz'altro un diffuso uso di «pagamenti in nero».
L'impegno di Visco nell'inimicarsi gli italiani è impressionante. Visco ha fatto della lotta al ceto medio, ed in particolare ai lavoratori autonomi, l'oggetto della sua battaglia, identificandovi la fonte prima dell'evasione fiscale in Italia. Fenomeno non certo risibile, ma rimane senz'altro del tutto sbagliata la strada imboccata da Visco. Con la manovra correttiva ha fatto per esempio in modo che i professionisti d'ora in avanti non possano percepire compensi se non tramite forme di pagamenti «tracciabili» dal fisco: bonifici bancari, bancomat, carte di credito, ecc.. L'obbligo vige a partire da somme molto contenute, e ingenererà senz'altro un diffuso uso di «pagamenti in nero».
Come ha correttamente osservato Carlo Pelanda, la teoria di Visco muove dall'assunto che la varietà delle procedure di controllo sia sufficientemente ampia da contenere lo spettro delle possibili violazioni. Il che è tanto bello detto così, ma è certamente impossibile da realizzarsi. Da tempo chi ha i soldi li sta portando all'estero, e le donazioni sono fioccate in attesa dell'annunciata imposta sulle successioni. Le violazioni, poi, aumenteranno, e lo faranno in maniera sistematica e in misura crescente man mano che i vincoli si faranno più numerosi e stringenti. Si tratta nientemeno che di una reazione: non una reazione violenta, ma comunque un insieme organizzato di mosse messe in atto da una classe sociale che, a ragione, si sente minacciata. Che la minaccia sia reale è reso ancor più evidente dai continui proclami di Visco, che hanno addirittura indotto Bonanni, Mastella ed altri a trovare eccessivo l'accanimento sui lavoratori autonomi. Ma Visco, non è minimamente turbato dai pareri contrari interni alla sua maggioranza: intende tirare dritto. Il fatto è che la sua teoria per cui l'evasione è trainata dai lavoratori autonomi non è minimamente suffragata da dati inconfutabili, anzi.
In Italia l'evasione riguarda in particolar modo le contribuzioni sociali, mentre per quanto riguarda l'evasione fiscale si può legittimamente sottolineare che essa è prodotta anche dai secondi lavori dei lavoratori dipendenti. E' chiaro che Visco non propugna una serie di misure razionalmente fondate, bensì suggerite da radici ideologiche robuste. Ma questo tipo di misure verosimilmente determineranno una diminuzione del gettito fiscale. L'aumento sbandierato nelle scorse settimane è infatti l'onda lunga dell'operato del governo Berlusconi, che le imposte le aveva diminuite, e che aveva fatto della certezza dell'imposta un cavallo di battaglia. Tutto il contrario dell'attuale coalizione di governo, che ha esordito in ambito fiscale con previsioni di legge retroattive, in barba al povero Statuto del Contribuente. Visco ha tutto il diritto di non essere un seguace delle teorie economiche per cui il gettito fiscale aumenta al diminuire delle imposte, d'altronde a sinistra questa è teoria male accetta. Tuttavia farebbe bene a ricordare, come ha fatto Francesco Forte su Libero del 18 agosto, che tra le principali cause dell'evasione fiscale vi sono le aliquote troppo elevate, e quindi un modo per far calare l'evasione è costituito proprio da questa mossa «berlusconiana»: diminuire le imposte.

Visco ci pensi, altrimenti la ribellione degli italiani vessati sarà dilagante.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimo il post integrale della lettera aperta a D'Alema da Cossiga.
Se mi consenti la riporto, citandoti, sulla Com dove tra l'altro sei linkata da un bel po'.
Se ci fai una capatina vedi. :-)

Sono fermamente d'accordo con ciò che dici su Visco.
Ma la realtà è proprio quella che Visco è come un bimbo capriccioso... adesso gli hanno dato il trenino e farlo smettere di giocare non se ne parla...

ALESSANDRA FONTANA ha detto...

Grazie ... soprattutto per la "linkata"!