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06 novembre 2007

INCREDIBILE, MA E' PRODI !


Vi prego ditemi che non è vero.
Ditemi che la lettera comparsa domenica su Repubblica non è stata scritta dal Presidente del Consiglio dell’Italia. Una incredibile comica scritta con la piuma intinta nell’inchiostro della falsità, una accozzaglia di finto buonismo che noi non ritroviamo nella nostra vita.
Ma il premier vive in una realtà tutta sua, oppure crede di prendere in giro gli italiani?
E’ uno scherzo vero?


La giornata normale in un paese multietnico


di ROMANO PRODI


Caro direttore, qualche giorno fa mi è arrivata a casa una lettera del Comune di Bologna che mi avvisava che, dopo cinque anni, la mia carta di identità era arrivata alla scadenza e mi invitava a rinnovarla, fornendomi recapiti ed orari di apertura dei diversi uffici di quartiere presso i quali (munito di tre fotografie) potevo eseguire l'operazione. Verso le 11 della mattina del 2 novembre (con il lusso della lentezza dei giorni semifestivi) sono perciò andato all'ufficio più vicino a casa mia, in Vicolo Bolognetti. Dall'apposita apparecchiatura ho preso il mio numero (per la precisione il numero 64) e mi sono seduto aspettando il mio turno. Attesa non lunghissima (si era già arrivati al numero 58), ma che mi ha permesso di guardarmi intorno e di chiacchierare con i presenti, fino al numero 71, ultimo ad arrivare prima che io facessi le mie pratiche. Mi sono trovato di fronte ad un campione umano di grande interesse. Un paio erano giovani italiani, che, più o meno come me, rinnovavano i propri documenti. Gli altri erano extracomunitari, con le loro complicate pratiche. Due famiglie dello Sri Lanka con infanti in carrozzina e i fratellini che correvano nel corridoio ed alcuni altri immigrati provenienti dalla sponda Sud del Mediterraneo. Mi hanno parlato del loro lavoro, ma soprattutto del loro modo di vedere in Bologna non solo il proprio orizzonte personale, ma quello di tutta la famiglia. Il più "politicizzato" mi ha anche chiesto quali siano le regole per votare e per essere candidati nelle elezioni, ma questo era un fatto del tutto particolare. Quello che mi ha impressionato era la assoluta serenità di essere cittadini normali, di un paese normale e con una attenzione soprattutto dedicata al futuro dei loro bambini. Poi è venuto il turno del numero 64. Una impiegata perfetta e paziente (anche se la stampante aveva qualche inceppo) mi ha presentato i suoi giovani aiutanti, mi ha chiesto se ero alto ancora 1,74, se avevo ancora occhi castani e capelli brizzolati. Visto che il documento non prevede l'intensità della "brizzolatura" ho risposto affermativamente, ho pagato 5,32 euro (5,18 di diritti fissi e 0,26 di diritti di segreteria) e sono tornato in via San Vitale per godermi un'altra mezz'ora di semi-ozio. Ma forse avevo vissuto una esperienza irreale, perché non avevo ancora chiuso dietro di me la porta dell'ufficio di quartiere, che sono ricominciati i messaggi e le telefonate che mi riportavano dentro le terribili tensioni di un altro pezzo di Paese.

4 novembre 2007



Il premier ha sbagliato anche i conti … dice “ho pagato 5,32 euro (5,18 di diritti fissi e 0,26 di diritti di segreteria)”
Prodi!!! 5,18 + 0,26 fa 5,44 non 5,32 !! … Allora i casi sono due: o al Comune di Bologna non sanno fare i conti oppure i nostri soldi e il nostro futuro sono in mano a un mentecatto.
Come dite? Al Comune di Bologna sanno fare i conti. Lo immaginavo…

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cara Alesandra, ma Prodi in quale Paese vive?
Ma è mai andato veramente in giro per gli uffici?
Io ultimamente li sto frequentando assiduamente per motivi personali, ma lo sai che vedo la gente parlare da sola?
Tutti infuriati contro la burocrazia, contro l'inefficienza del personale preposto, contro i tempi biblici che ci vogliono per il disbrigo delle pratiche.
Altro che Paese normale, altro che persone normali, che fa Prodi, ci fa o ci è?
Capisco che come ha detto quello lì, lui chiuda gli occhi per pensare, ma qualche volta potrebbe anche tenerli aperti gli occhi, in quanto al pensare, non vorrei fare retorica, perché utilizzare un ossimoro?