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16 gennaio 2008

“PER LA PRIMA VOLTA HO PAURA”


Dopo avere affidato ai segretari la sua relazione sullo stato della giustizia in Italia, il Ministro Mastella ha imbastito a braccio il discorso che ricostruisce la vicenda giudiziaria della moglie.

“Avrei fatto un discorso diverso, avrei parlato di riforma della giustizia. Invece vi parlo con il dolore nel cuore di chi sa e di chi è stato colpito negli affetti più profondi”.
“Getto la spugna. Mi dimetto. Perché tra l’amore per la mia famiglia e il potere scelgo il primo. Avrei potuto operare sottili distinguo. Mi dimetto per essere più libero umanamente e politicamente”.
“Ho creduto che fosse possibile ricomporre la frattura tra magistratura e politica, ma mi accorgo che per alcune frange estremiste sono un avversario o peggio un nemico da abbattere”.“È la prima volta che in vita mia ho paura”.
“Ho avuto l’illusione che tutto ciò che ho fatto in questi mesi potesse essere la prova della mia onestà intellettuale e dell’assenza di secondi fini”. E invece, ha subìto il “tiro al bersaglio nei miei confronti, quasi una caccia all’uomo, una autentica persecuzione”.
“Tutta la mia famiglia è stata intercettata, tutto il mio partito è stato seguito dalla procura di Potenza, un tiro al bersaglio”.
“Mi dimetto riaprendo la questione delle intercettazioni a volte manipolate, a volte estrapolate ad arte assai spesso divulgate senza alcun riguardo per la riservatezza dei cittadini”.
“Mi dimetto per senso dello Stato. Lo faccio senza tentennamenti. Mi dimetto perché ritengo, anche dopo la mia dolorosa esperienza, che vada recuperata la responsabilità, almeno civile, dei magistrati, sulla scorta della giurisprudenza della Corte di Giustizia del Lussemburgo”.
“Mi dimetto per riaprire una grande questione democratica. Anche perché, come ha detto Fedro: gli umili soffrono quando i potenti si combattono.”
Addolorato, ferito ma alla fine Mastella parla ancora più chiaro “Nessuno si illuda. Da altre postazioni continueremo a combattere, con un’esperienza e delle ferite in più, consapevoli di essere arrivati al vero nodo della democrazia - lo scontro sotterraneo e violentissimo tra i poteri - avendo subìto ora, da ministro della Giustizia, quello che dopo 30 anni di specchiata carriera politica non avevo mai subìto e non avrei mai immaginato”.


Auguri on. Mastella.

3 commenti:

Grendel ha detto...

E se un ministro della Repubblica "ha paura", come deve sentirsi il cittadino qualunque? Spero che questo insegni qualcosa anche a chi invocava le manette fino all'altroieri...

Anonimo ha detto...

Per la prima volta si e' accorto che non puo' controllare tutte le indagini che riguardano lui o i familiari.

ALESSANDRA FONTANA ha detto...

Bè stufomarcio, credo che per il ministro della giustizia non sia un problema "il controllo" ... Vorrei capire meglio questi avvisi di garanzia e arresti prima di sentenziare.