Pagine

01 dicembre 2008

SE IL “GOVERNO OMBRA” SPARISSE, TORNEREBBE IL SOLE !

E’ giunta l’ora per il Pd di comprendere che la resa dei conti è arrivata.
Dalemiani e Veltroniani sono pronti al duello e non c’è più spazio di movimento per il governo ombra.
Il 19 dicembre dovrebbe esserci un primo chiarimento, su cui Veltroni conta molto per accreditarsi come leader e per portare il partito verso le elezioni del 2009.
Dalle prime dichiarazioni, si prevede un bel temporale. Non sarà una assemblea facile. Vi sono spaccature ovunque, politiche e personali. D’Alema trama nel buio del governo ombra e la dichiarazione della Finocchiaro la dice lunga: “non escludo di candidarmi alla segreteria del partito” .
Subito la polemica è iniziata, Fioroni ha ironizzato: "Anch'io vorrei sostituirmi a Putin, ma non credo che lui ne sia preoccupato”, la Turco si è mostrata stizzita con la capogruppo al Senato.
Inoltre di una altra candidatura si parla da tempo, Enrico Letta.
Qualcuno parla sottovoce di una voglia di politica di Epifani e che Veltroni gli abbia offerto l’europarlamento… ma a Epifani non converrebbe, meglio tenersi la Cgil ancora per un po’, usarla contro Berlusconi e far politica da quella poltrona per poi “fare il salto” in momenti più favorevoli.
Stenderei un pietoso velo sulle problematiche parlamentari del Pd.
A parte la figuraccia Villardi, su cui un impotente Veltroni ha chiesto a Berlusconi di risolvere il problema, il Pd si divide quasi su tutto.
Sul decreto salva-banche un gruppo di deputati (Bersaniani) ha votato contro invece di astenersi, come da indicazioni del partito.
Al Senato, un pdiessino non ha voluto votare contro il decreto Gelmini, dopo le numerose modifiche concordate tra Governo e Pd. Logico.
I vertici del Partito Democratico però non hanno avuto il coraggio di astenersi, così come sembrava avessero concordato, per paura dei quattro gatti della piazza e di Di Pietro, hanno votato contro.
Non parliamo poi della collocazione al parlamento europeo. C’è chi vuole aderire al Pse, c’è chi come i Rutelliani protestano e chi come Veltroni tratta con il partito democratico polacco per formare un nuovo gruppo…
Insomma la fragilità strutturale del Pd è sotto gli occhi di tutti.
Il Pd ed i suoi vertici sono, prima di tutto, prigionieri della propria autoreferenzialità che continua a prevalere sulle reali priorità del Paese. Per questo non riesce e non riuscirà a riguadagnare consensi. Per questo crolla nei sondaggi di tutti gli istituti di ricerca. Per questo, vittima della solita crisi di masochismo, si sta frammentando in molti piccoli pezzi.
Sarebbe auspicabile che si occupasse di “guarire” dalla ennesima crisi, smettesse di fingere una opposizione chiaramente inutile ed inefficace, e sollevasse il Paese dal peso di un governo ombra che non aiuta a gestire meglio la res publica, ma complica lo scenario.
Sparita l’ombra, tornerebbe il sole.

Nessun commento: