Pagine

28 gennaio 2009

CARLA BRUNI CI CREDE FESSI ?


La signora Bruni Sarkozy da quando ha varcato la soglia dell’Eliseo col cappellino alla Jacqueline Kennedy, forse ha perso il senso della realtà.


Qualche mese fa in un servizio di Striscia, Carlà dichiarò che aveva rinunciato alla nazionalità italiana a favore di quella francese perché schifata dal governo di centrodestra dell’Italia reo di volere nelle sue carceri la brigatista PetrelColore testola.
Non avevamo sofferto, anzi.
Sapere che una ex modella italiana piuttosto furba che parla con l’accento francese avesse perorato la causa di una brigatista rossa italiana al fine di non farla rimpatriare dal marito che casualmente è il Presidente della Repubblica di Francia, ci disgustava e per questo siamo stati felici di sapere che non fosse più italiana.


Ieri altra versione. La signora Carlà, quella che gioca a fare la première dame, intervistata da Fazio, ha soffiato con la “r” molto moscia nelle nostre orecchie che lei ha due passaporti e due nazionalità, quella italiana e quella francese. Anzi, parrebbe che madame ci tenga anche molto alla sua italianità. Ecco brava, noi no.
Durante l’intervista, il gigione Fazio, le ha chiesto delucidazioni su un suo presunto intervento per evitare l’estradizione di Battisti dal Brasile ( senza naturalmente fare cenno alla questione Petrella!!). Madame si è detta felice di poter chiarire e naturalmente ha negato qualsiasi sua interferenza …


Peccato che oggi un ministro del governo Lula, abbia dichiarato che, durante la visita ufficiale di Sarkozy e signora in Brasile, madame Carlà avrebbe esternato le proprie considerazioni proprio sull’argomento Battisti. Sulla scortColore testoa dell’esperienza Petrella, possiamo immaginare il pensiero di madame anche per Cesare Battisti.


Se il ministro brasiliano avesse ragione (e non si capisce perché dovrebbe mentire) ci si domanda : ma è impazzita? Si occupi dell’Eliseo, dei problemi francesi, delle periferie di Parigi, delle sue canzoni, di suo marito, ma non si occupi dei brigatisti italiani fuggiti eroicamente all’estero. Non si erga a paladina radical chic di assassini che non possono essere riconosciuti come rifugiati politici. Non faccia l’esperta di storia italiana. Al massimo madame può spiegare come si cammina sulle passerelle di Milano, ma non può influenzare scelte di grande rilievo diplomatico e di giustizia.

E’ roba da pazzi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

bè, furba è furba,ma è molto bella e ha un fascino unico. (glamour si dice, no?)