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06 aprile 2009

G 20, MOLTO BENE !!


Un piano di stimoli fiscali da 5mila miliardi di dollari entro la fine del 2010 per sostenere la ripresa dell'economia mondiale più mille miliardi per l'Fmi e le altre istituzioni finanziarie internazionali. Una lista nera dei paradisi fiscali. Un nuovo consiglio per la stabilità finanziaria globale. E l'impegno di ritrovarsi per un nuovo summit, a settembre in Giappone, in modo da valutare gli eventuali progressi. Sono queste alcune delle misure decise durante il G20 di Londra per combattere la crisi economica mondiale.

NUOVO ORDINE MONDIALE. Il vertice di Londra del G20 rappresenta l'avvio del processo di riforma del sistenma finanziario. Il premier britannico Gordon Brown si presenta alla conferenza stampa al termine del vertice e sottolinea che il summit di Londra ''e' un passo significativo sul cammino della ripresa''. ''Verso un nuovo ordine mondiale'' ha detto con enfasi Brown. Da un lato le risorse che entro il 2010 ammonteranno a 5 mila miliardi di dollari per la ripresa (piu' risorse a disposizione delle istituzioni internazionali, risorse per far ripartire il commercio internazionale, e dall'altro l'avvio del percorso di ''profonda riforma del sistema finanziario''.

STIMOLI. Confermato lo stimolo fiscale fino a 5.000 miliardi di dollari entro la fine del 2010 a sostegno della ripresa dell'economia mondiale. I leader del G20 hanno trovato poi l'accordo per mettere a disposizione del Fondo Monetario Internazionale altri 500 miliardi di dollari. L'Fmi, che cosi' vede triplicarsi i suoi fondi, potra' contare anche su altri 250 miliardi in Diritti Speciali di Prelievo. Verranno utilizzati altri 250 miliardi di dollari per sostenere il commercio internazionale. "Nel complesso, le azioni che abbiamo intrapreso costituiranno il più grande stimolo fiscale e monetario e il programma di supporto del sistema finanziario di più vasta portata dei tempi recenti - si legge nel comunicato finale del vertice. - Abbiamo fissato un ulteriore aumento di mille miliardi di dollari per le risorse all'economia mondiale, attraverso le nostre istituzioni finanziarie e il commercio internazionale. Stiamo sostenendo una espansione fiscale concertata e senza precedenti che salverà o creerà milioni di posti di lavoro che sarebbero altrimenti stati distrutti, e che ammonterà, entro la fine dell'anno prossimo, a 5 mila miliardi di dollari; aumenterà la produzione del 4 per cento e accelererà la transizione a un'economia verde".

I PARADISI FISCALI. Uno dei temi più controversi era proprio quello relativo ai paradisi fiscali, uno dei punti qualificanti della proposta congiunta di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. Gordon Brown, ha annunciato che "la lista è pronta", nonostante l'opposizione di alcuni Paesi, tra cui la Cina e diverse nazioni europee. Il leade britannico ha poi precisato che ci saranno sanzioni contro quei paesi che non forniscono le informazioni richieste. L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha pubblicato due liste di paradisi fiscali: una delle due è la "lista nera" in cui sono inserite Costa Rica, Malaysia, Filippine, Uruguay. Una "lista grigia" include i Paesi che non hanno ancora firmato gli accordi internazionali: Andorra, Anguilla, Antigua, Barbuda, Aruba, Bahamas, Bahrein, Belize, Bermuda, Isole Vergini Inglesi, Isole Cayman, Isola Cook, Dominica, Gibilterra, Grenada, Liberia, Liechtenstein, Isole Marshall, Monaco, Montserrat, Nauru, Antille Olandesi, Niue, Panama, St Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Samoa, San Marino, Isole Turk e Caicos, Vanuatu. In una posizione migliore "lista grigio chiaro" l'Ocse ha collocato Austria, Belgio, Brunei, Cile, Guatemala, Lussemburgo, Singapore, Svizzera. Infine una "lista bianca" di Stati o territori che hanno seguito le regole internazionali, stipulando almeno 12 accordi conformi a queste regole: Argentina, Australia, Barbados, Canada, Cina, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Guernesey, Ungheria, Islanda, Irlanda, Isola di Man, Italia, Giappone, Jersey, Corea, Malta, Mauritius, Messico, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Russia, Seychelles, Slovacchia, Sudafrica, Spagna, Svezia, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti, Isole Vergini. "Il tempo del segreto bancario e' finito", ha affermato da Londra il presidente francese Nicolas Sarkozy.

BANCHE. Brown ha quindi preannunciato un sistema di "nuove regole" sui bonus e salari a livello globale: i numeri uno delle istituzioni finanziarie, ha spiegato Brown, saranno nominati sulla base del "merito2. "Ripuliremo le banche per rilanciare credito per le famiglie e le imprese - ha proseguito il premier inglese - Ci siamo accordati per un approccio unico e globale per gli asset tossici". Secondo quanto annunciato da presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, questa riforma sarà completata durante il G8.

FMI. I leader dei G20 erano apparsi inoltre divisi sull’entità dell’aumento dei fondi per il Fondo monetario internazionale (Fmi) e le risorse da destinare al rilancio del commercio internazionale. I fondi saranno destinati a riaccendere il flusso di capitali verso i paesi in via di sviluppo. Due settimane fa l’Ue si era detta pronta a contribuire con 75 miliardi di euro (oltre 100 miliardi di dollari), mentre altri 100 miliardi di biglietti verdi sono stati messi sul piatto mesi fa dal Giappone. Soddisfatto il direttore generale Strauss Kahn. ''Le decisioni prese dal G20 dimostrano che il Fmi e' torato''. ''Il Fmi - ha detto Strauss Kahn - dispone ora della potenza di fuoco per affrontare la crisi''. Il numero uno del Fmi inoltre precisa che la quantita' di risorse decisa dal G20 e' ''sufficiente per affrontare la crisi''. Sul complesso delle misure di stimolo varate dal G20, il direttore generale del Fmi sottolinea che ''la ripresa economica a partire dal 2010 dipende dalla tempestica dell'implementazione delle misure di stimolo''. Tuttavia Strauss Kahn avverte che ''gli interventi di stimolo rischiano di non essere efficaci senza un'operazione di pulizia dei bilanci delle banche''.

DIMENSIONE UMANA. Il comunicato finale del G20 di Londra riconosce ''la dimensione umana della crisi''. Nel documento si legge infatti che i laeder del G20 si trovano d'accordo per ''sostenere coloro che sono stati colpiti dalla crisi attraverso la creazione di nuove opportunita' di impiego e sostegno al reddito. Svilupperemo un mercato del lavoro giusto e sostenibile a livello familiare sia per gli uomini che per le donne. Quindi accogliamo favorevolmentei rapporti della conferenza di Londra sul lavoro e il 'Social summit' di Roma e i principi chiave che hanno proposto. Sosterremo l'occupazione, stimolando lo sviluppo, investendo nell'istruzione e nella formazione e con poltiche di mercato del lavoro attive, con un'attenzione sui piu' vulnerabili. Invitiamo l'Ilo (l'Organizzazione del lavoro internazionale ndr.) a lavorare con le altre organizzazioni rilevanti, per valutare i provvedimenti presi e quelli che si richiederanno nel futuro''.

BERLUSCONI. La crisi non sara' erterna, ma serve l'intervento dello stato. Lo dice Silvio Berlusconi al termine del G20, aggiungendo che per quello che riguarda l'Italia "i nove miliardi di euro per gli ammortizzatori sono una somma sufficiente per chi ha perso un lavoro". "Eventualmente potremmo distogliere investimenti in altri direzione - aggiunge il premier - uno Stato deve interessarsi ai cittadini. La crisi si sa non durera' in eterno. Serve uno Stato sociale che pratichi l'economia di mercato. Berlusconi esprime inoltre soddisfazione per l'esito del vertice di Londra. "C'e' stata una forte volonta' di cooperare per uscire dalla crisi per prendere delle misure coordinate. Abbiamo verificato i piani di bilancio e deciso che tutti gli Stati si impegnino, e' stato varato un piano globale per triplicare le risorse del Fmi. Si tratta di millecento milioni di dollari - conclude - serviranno per dare vento alla ripresa". Il governo, inoltre, non ha nessuna intenzione di sforare i limiti del deficit e dei parametri europei, ha sottolineato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa. ''L'altro giorno - ha detto Berlusconi - ho dato una risposta usando un paradosso, cioe' ho messo sul piatto il bene dei cittadini e ho detto che al limite non sarebbe un sacrilegio''. ''Ma state tranquilli - ha aggiunto - non abbiamo nessuna intenzione di sforare, abbiamo semmai l'intenzione di destinare degli investimenti e delle spese gia' decisi in altre direzioni di convertirli per il bene dei nostro cittadini''. Infine un appello al presidente americano. "Ho detto Obama che si deve tirare su le maniche per far uscire il mondo dalla crisi visto che la crisi arriva proprio dall'America. Lui mi ha risposto che ho ragione e che l'importante e' restare tutti insieme per risolvere i problemi".

PATTO SOCIALE. L'Italia ha puntato "sulla dimensione sociale della crisi" e per questo motivo c'e' un riferimento al 'social pact' nel documento finale del vertice di Londra. Silvio Berlusconi spiega qual e' stata la priorita' italiana al G20. "Non si e' potuto condensare - osserva poi - questo riferimento in una norma perche' paesi come Cina e India non avrebbero mai la possibilita' di sopperire a stipendi e salari dei posti di lavoro che si potranno perdere".

MERKEL-SARKOZY. Secondo il cancelliere tedesco Angela Merkel, si tratta di "un compromesso storico in risposta a una crisi eccezionale". Anche il presidente francese Nicolas Sarkozy, nonostante le forti perplessità della vigilia, appare soddisfatto: "I risultati ottenuti vanno aldilà di quello che potevamo immaginare. I Paesi del G20 hanno deciso di riformare in profondità l’organizzazione finanziaria internazionale, cosa che non era stata mai fatta a questo livello dagli accordi di Bretton Woods nel 1945 - ha detto il capo dell'Eliseo. - C’è un impegno dei capi di Stato e di governo per un rafforzamento delle regole della supervisione delle attività finanziarie: era una priorità per Francia e Germanie, e questa priorità è diventata uno degli obiettivi di tutti i capi di Stato e di governo".

LA CRISI. Il sistema di regolamentazione e supervisione finanziaria sono stati la causa della crisi. Lo si legge nel documento finale sul G20 di Londra. ''I maggiori fallimenti nel settore finanziario e nel sistema di regolamentazione e supervisione sono stati le cause fondamentali della crisi. La fiducia non puo' essere restaurata se non ricostruiremo la credibilita' del nostro sistema finanziario. Agiremo per ricostruire un piu' forte, piu' globale, sistema di regolamentazione e supervisione per il futuro settore finanziario, che dovra' sostenere gli obiettivi di crescita e supportare le imprese e i cittadini''.


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