Sembrava gracile e delicata così esile e bella, ma lo sguardo tradiva la sua forza e il suo orgoglio. Una donna determinata e libera ieri notte ci ha lasciati ed ora non soffre più, l’alieno l’ha lasciata.
La ascoltai una volta dire “quando da ragazza mi misi davanti alla macchina da scrivere, mi innamorai, mi innamorai delle parole…” condivisi quel suo sentimento perché come lei amo le parole.
Oriana Fallaci con la sua forte personalita' e i suoi modi spicci e' stata la prima donna in Italia ad emergere in un terreno tradizionalmente occupato dagli uomini: giornalista d' assalto, intervistatrice dei “grandi”, polemista anti-Islam, scrittrice di best-seller.
Ha interpretato sia il giornalismo che la vita con forte spirito d' avventura, documentando alcuni dei piu' importanti conflitti e insurrezioni tra gli anni '60 e '70, ma anche dietro lo schermo della finzione letteraria, vicende personali. E quando e' passata alla narrativa e' diventata la scrittrice italiana contemporanea piu' letta nel mondo.
Oriana si misura con eventi come la conquista della Luna (“Se il Sole muore”) e con la guerra in Vietnam: “Niente e cosi' sia”, si occupa dei conflitti indopakistani e mediorientali e delle insurrezioni in America Latina.
Noti e riusciti i suoi "faccia a faccia" con Henry Kissinger, Nguyen Van Giap, Golda Meir, Ghedafi, Khomeini, Deng Xiao Ping che confluiscono nel libro "Intervista con la Storia"
I suoi romanzi (“Lettera ad un bambino mai nato” 40 edizioni solo in Italia; “Un uomo”, “Insciallah”) vengono tradotti in 30 paesi tra cui Giappone, Cina, Thailandia e i paesi arabi, scatenando puntualmente polemiche culturali e politiche. Nulla rispetto a ciò che accadra' per l'ultima, colossale battaglia della Fallaci, quella contro l'Islam inaugurata dal caso editoriale italiano degli ultimi anni, “La rabbia e l'orgoglio” rielaborazione di un intervento apparso sul Corriere della sera all'indomani dell' 11 settembre.
Disse in una intervista in Francia "In Italia la gente mi ama, ma quelli che pretendono di dire cosa deve o non deve piacere mi amano molto meno" … quanto aveva ragione e la gente le ha dato ragione anche se con un po’di cinismo penso che qualcuno forse sarà lieto di non avere più una voce così ingombrante che a volte si fa sentire…
Oriana Fallaci amava disperatamente l’Italia. E come lei, io amo la "mia" Italia e per questo vi lascio con alcune sue parole che chiudono la lettera dell’11 settembre a De Bortoli.
Parole che sempre mi commuovono perché vi ritrovo la donna dolce e determinata, innamorata e disperata.
“La mia Italia è un'Italia ideale. È l'Italia che sognavo da ragazzina, ed ero piena di illusioni. Un'Italia seria, intelligente, dignitosa, coraggiosa, quindi meritevole di rispetto.
E quest'Italia, un'Italia che c’è, anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade. Perché,che a invaderla siano i francesi di Napoleone o gli austriaci di Francesco Giuseppe o i tedeschi di Hitler o i compari di Usama Bin Laden, per me è lo stesso. Che per invaderla usino i cannoni o i gommoni, idem.
Col che ti saluto affettuosamente, caro il mio Ferruccio, e t'avverto: non chiedermi più
nulla. Meno che mai, di partecipare a risse o a polemiche vane. Quello che avevo da dire l'ho detto. La rabbia e l'orgoglio me l'hanno ordinato. La coscienza pulita e l'età me
l'hanno consentito. Ma ora devo rimettermi a lavorare, non voglio essere disturbata.
Punto e basta. Oriana Fallaci”
7 commenti:
Che dire:e´partita un áttimo prima che cominciasse a prendersela con gli iceberg alla deriva.(immigrati pure loro)
Ma il povero problema della Fallaci in tarda eta´credo si possa concentrare su una parola:cazzo.Insomma…..mancanza di quello.
Una persona che non vuol invecchiare e si inacidisce in quel modo e´l´esempio classico di astinenza sessuale.E a giudicare dalla baldanza fisica e dal numero di rivoluzionarii e carcerieri che si e´fatta,COME NON COMPRENDERLA.
Spero che il profeta chiudendo un okkio o tutti e due,ignorando che non si e´immolata alla jihad,gli conceda i 27 vergini membruti e ben dotati di cui ha bisogno.
Se non altro, con la bocca piena, eviterebbe di straparlare pure da lassu´.
Cara Alessandra, niente di più di quello che hai detto. Noi, forse, non avremmo parole così ferme come le sue per parlare di lei. Non ricordavo la lettera a De Bortoli. Schietta, ferma, sfrontata. Amava la vita e l'Italia che sognava era la sua vita. Odiava la morte e l'Italia che viveva era l'oblio della sua vita. La sua Italia, sempre nel suo cuore, occupata da barbari, sperduta ed intrisa di ipocrisia. Sapeva però di un'altra Italia, quella "seria, intelligente, dignitosa, coraggiosa, quindi meritevole di rispetto", la Patria per la quale aveva lottato sin da giovane età, quella che "viene zittita o irrisa o insultata"
.....Alessandra pensa alla faccia di De Bortoli costretto a pubblicare questa lettera! Lui che dirigeva un quotidiano, già libero e dal taglio deciso, che con dignità è passato attraverso la storia del nostro Paese. Il Corriere della sera che si era adeguato ad interpetrare i sentimenti dell'altra Italia, quella che la Fallaci stigmatizzava.
Una grande donna. Io l'ho definita la più grande del XX secolo.
Ho scritto sul forum di affari italiani di non aver voglia di commentare gli insulti e le denigrazioni e, utilizzando le parole di Oriana Fallaci, "Meno che mai, di partecipare a risse o a polemiche vane. Quello che avevo da dire l'ho detto".
Dimenticavo di dirti: ben tornata Alessandra.
Fortuna sua (forse) non vedrà compiuto lo scempio dell'Italia da lei aborrito, ma che purtroppo imperterrito ogni giorno continua...
Confesso, ho riflettuto prima di pubblicare il commento dell'anonimo che avrete letto.
Poi ho pensato che una tale sequenza di volgari meschinità servisse per comprendere il livello culturale, politico e morale dei compagni che circolano in rete e purtroppo nella nostra povera Italia.
A parte le "k" e il "gli" riferito ad una donna, ho l'impressione che se il nostro indesiderato ospite riesce ad esprimersi con tale odio, anche a lui manca qualcosa, a parte il rispetto e l'educazione ... Che sia stato un commento autobiografico?
Una grande donna, nulla di più. Tra l'altro, l'aver definito Berlusconi e Prodi due “fuckin’ idiots” dà forse - in senso definitivo - la misura di Oriana Fallaci. Grande donna, Lei sì che era una forzitaliota convinta.
Esatto Peppe.
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