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04 luglio 2006

LE PREFICHE DI BERLUSCONI

Le prèfiche, come ricorderete, sono donne pagate per piangere e lodare un morto, ma la definizione si attaglia anche a chi piange disgrazie presenti o future. Le due prèfiche a cui mi riferisco sono Sergio Romano e Pigì Battista, due autorevoli commentatori politici che, in due diversi fondi sulla prima pagina del Corriere, sparano una intemerata nella quale entrambi avanzano l’ipotesi che il Cavaliere sia un uomo finito. Il motivo di questo stravagante giudizio non è tanto per aver subito tre sconfitte politiche consecutive, ma perché non intende soccorrere il governo messo in crisi da otto esponenti della maggioranza che non intendono votare il rifinanziamento della missione afghana. Il contorto ragionamento di Sergio Romano, lungo e inutile come spesso gli accade, richiama il Cavaliere al suo senso di responsabilità, quello stesso senso di responsabilità che la sinistra e Prodi in particolare non hanno mai avuto nei confronti di Berlusconi mandando per stracci il prestigio dell’Italia nel mondo pur di danneggiare l’odiato avversario e che Sergio Romano ha sempre trovato normale dialettica politica. Secondo Romano, il rifiuto berlusconiano non dimostra la probabile fine di un non-governo di sinistra in sella da appena due mesi, ma segnerebbe la fine politica di Berlusconi. Pigì Battista titola oggi in modo perentorio "l Cavaliere cambi passo" e prosegue poi chiedendosi "La sindrome del tradimento fa perdere il lume della ragione, ma purtroppo anche il senso delle proprie ragioni. E' per forza un inconfessabile «inciucio», è un indecente favore al governo dire sì, dall'opposizione, al finanziamento della missione militare italiana in Afghanistan?" A me pare ovvio che il giudizio sll’iniziativa dell’Udc, presa senza neppure consultare gli alleati sia "Si, caro Battista, è proprio un inciucio, che prosegue nel solco di una lunga tradizione dei rapporti disprezzabili tra sinistra e democristiani". Quanto all’accusa che, per senso di responsabilità Berlusconi dovrebbe piegare la testa e salvare il Governo, non si capisce perché Battista non rivolga la sua intemerata ai ribelli comunisti, visto che hanno responsabilità di Governo. Invece il Battista e il Sergio Romano si rivolgono a Berlusconi con una logica tipica di chi è di sinistra ma vuole spacciarsi per indipendente, rivelando involontariamente la loro militanza. Tra gli altri argomenti curiosi che i due commentatori propongono al lettore c’è una pretesa "fine di un’epoca" che deve intendersi come la fine del Cavaliere il quale "avrebbe fatto il suo tempo". I due parlano di buonsenso, ma dimostrano di non sapere cosa sia: Forza Italia è attualmente il maggior partito in Italia, quello che ha raccolto i maggiori consensi. Chi sta fallendo su tutta la linea - ed è sotto gli occhi di tutti - è proprio quel Romano Prodi e la sua rissosa compagnia di avanspettacolo. Chi sta fallendo sono proprio Battista e Sergio Romano che hanno contribuito a portare al governo questo campione del fallimento, unico campo nel quale si è dimostrato insuperabile. E loro, sbagliando come sempre, chiedono a Berlusconi che si faccia da parte, perché Prodi altrimenti soccombe. Questi due assomigliano ad autorevoli commentatori come io assomiglio ad un ballerino di flamenco, questa è la verità. Infine una domanda ai due soffietti della sinistra: Silvio Berlusconi ha annunciato una sua mozione che dimostra come la questione afghana sia all’attenzione e nel cuore dell’ex presidente del Consiglio e di come intenda salvare la missione e con essa il prestigio internazionale dell’Italia: con una propria mozione. La domanda che rivolgo, non solo a loro ma anche a voi, è questa: non sarebbe ragionevole che anziché costringere Berlusconi ad umiliarsi e ad abdicare al suo ruolo di oppositore salvando il traballante governo, siano Prodi ed i suoi sodali a piegare la testa ed approvare la mozione del Cavaliere?
Si obietterà che questo segnerebbe la fine di questo governo.
Appunto.


Lupo Solitario

1 commento:

ALESSANDRA FONTANA ha detto...

Davide, sapessi quanti italiani auspicherebbero la nascita di questa meritoria ONG per il ripopolamento del muflone selvatico!!!

A.