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25 luglio 2006

PRODI VA IN VACANZA, TUTTI I SUOI FALLIMENTI NO

Prodi ha scelto di trascorrere tranquillamente le vacanze nella lussuosa Villa La Fenice a Positano, lo stesso luogo dove soggiornò il socialdemocratico Gerard Schroeder. Ma mentre l'ex cancelliere tedesco poteva ammirare con tutta tranquillità le bellezze del posto, sul capo del Presidente del Consiglio italiano si addensano le nubi dei futuri scogli sui quali il governo da lui presieduto sta per schiantarsi. A parte la politica estera e il barcollante progetto del partito democratico, l'Unione rischia un altro brutto colpo a causa del famoso decreto Bersani. Dopo la rivolta dei tassisti e degli avvocati infatti, contro la sinistra italiana scendono in piazza anche i farmacisti. Ma questa volta non si minacciano scioperi o blocchi stradali, ma lo scioglimento del contratto con il sistema sanitario nazionale. Questo provocherebbe innumerevoli problemi di ordine giuridico ed economico. Non ultimo perché il debito delle regioni nei confronti dei farmacisti italiani ammonta ad oltre un miliardo di euro. Fra le regioni morose troviamo soprattutto regioni guidate dalla sinistra come la Campania. La rivolta dei farmacisti è stata provocata innanzitutto dalla modalità dittatoriale in cui il decreto Bersani è stato applicato. Dopo tanto parlare di un ritorno alla concertazione, Prodi è riuscito a dialogare solo con la potente Cgil, mentre gli altri sindacati sono stati ignorati. Sappiamo che il decreto è stato emanato con un blitz ministeriale e senza alcun accordo con le parti interessate. Lo stesso Ministro dello Sviluppo Economico ha ammesso che la riunione dei vertici del dicastero è avvenuta in gran segreto.Intanto Bersani continua nella sua corsa, affermando che «non tornerà indietro» ed esplicitamente minacciando gli alleati che non lo supportano. Il suo decreto sarà oggi presentato a Palazzo Madama e si prevede l'approvazione entro la fine di luglio.
Tutta questa fretta, anche considerando la scarsa attività senatoriale che si è avuta in queste settimane, è perlomeno sospetta.

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