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04 gennaio 2007

ACCIDENTI CHE BUGIARDI !

Il centrosinistra tutto intero dai suoi massimi esponenti a quelli minimi della variegata Unione hanno passato l’intero primo semestre a denunciare il buco dei conti pubblici. Persino Fassino, male informato, spero, da Padoa Schioppa e Visco, aveva detto che la situazione dei conti era più grave di quella che si era detta ed anche il più cauto Enrico Letta aveva asserito che i dati tranquillizzanti del bilancio di Tremonti erano stati smentiti.
E invece …guarda un po’ … i conti tornano eccome!! Anzi le entrate da gennaio ad oggi sono molto aumentate. Merito di un governo in carica da qualche mese o forse, come è logico e giusto pensare, di chi ha lavorato fino ad aprile?
I conti smentiscono i bugiardi ed i bugiardi si rifugiano in penose scappatoie che denunciano ancora una volta la doppiezza e l’inganno. Certo con soggetti come questi che truccano le carte in tavola è difficile, come auspica il presidente Napolitano, aprire un dialogo.
"Il tempo è galantuomo". Con queste quattro parole Giulio Tremonti manifesta al ’Corriere della Sera’ la sua soddisfazione per l’ottimo risultato sul fronte del fabbisogno pubblico, dovuto in gran parte al boom delle entrate.
Per l’ennesima volta i dati si stanno incaricando, mese dopo mese, di dimostrare che la politica di bilancio seguita dal governo Berlusconi non hanno certamente lasciato un buco nei conti, come il centrosinistra ha sostenuto in campagna elettorale, ed anzi ha posto le premesse per il loro risanamento.
“Sono convinto che l’economia la fa l’economia, non la politica”. La politica, però, continua Tremonti, “imposta la piattaforma per lo sviluppo: l’economia si ristruttura anche per effetto di una politica di governo che garantisce stabilità". "Il governo Berlusconi ha fatto esattamente questo. In anni difficilissimi, ha posto le premesse per un un miglioramento strutturale del sistema. Non c’e’ stata una crisi finanziaria. Quelle che abbiamo dovuto affrontare, dalla Cirio alla Parmalat, dall’Alitalia alla Fiat, venivano dal passato. Abbiamo fatto le grandi riforme: pensioni, risparmio, mercato del lavoro, diritto societario e fallimentare, la legge obiettivo, il taglio delle tasse".
Tutti provvedimenti, dice Tremonti, che hanno mandato all’economia un messaggio univoco di sviluppo. Ma non ci sono state solo le riforme, bensì anche le scelte politiche, come quelle che hanno portato al cambio al vertice della Banca d’Italia. E anche qui Tremonti e il governo Berlusconi hanno avuto un ruolo da protagonista. "Nel settore bancario sono state fatte cose importantissime. Le grandi fusioni di questi mesi sono state rese possibili dal fatto che il vecchio governatore della Banca d’Italia è andato via. E se Fazio non c’è più non è certo merito dell’attuale maggioranza. Anzi, ci sono in giro certi predicatori che se gli avessimo dato retta, Fazio sarebbe ancora lì dov’era”
Berlusconi soddisfatto dei numeri dice: "Il mio governo ha lasciato un’eredità coi fiocchi all’Italia e agli italiani: l’economia è in ripresa dal 2005 e i conti pubblici sono in ordine, come dimostra il dimezzamento del fabbisogno statale registrato dal Tesoro sul 2006. Un risultato dovuto in gran parte proprio alle misure adottate dal mio governo come certificato da uno studio della Banca d’Italia. In particolare le entrate tributarie hanno fatto segnare nei primi nove mesi del 2006 gettiti record grazie, tra l’altro, alla percezione che noi avevamo provocato di un rapporto nuovo e non punitivo tra fisco e cittadini. Un circolo virtuoso che ieri la stessa nota del Tesoro e il ministro Padoa-Schioppa hanno doverosamente, anche se solo parzialmente, riconosciuto dopo mesi di mistificazioni e di distorsioni della realtà da parte di tutto il centrosinistra, che ha avuto anche la temerarietà di attribuirsi meriti non suoi. Ma i cittadini dovrebbero soprattutto domandarsi perché il governo Prodi abbia varato una Finanziaria di guerra che supera i 40 miliardi di euro e che tarperà le ali alla ripresa dell’economia quando invece per centrare i parametri europei sarebbe stata sufficiente una manovra da 15 miliardi. La risposta è semplice: il mio governo lavorava per l’Italia, mentre Prodi ed i suoi continuano, in base a pregiudizi ideologici ormai superati dalla storia, a voler utilizzare i soldi pubblici per accrescere il predominio dello Stato e la distribuzione clientelare delle risorse. I risultati, purtroppo, già si vedono: nel mese di dicembre le entrate fiscali sono diminuite di oltre due miliardi rispetto al 2005 a causa dell’effetto-choc provocato sui contribuenti dalla Finanziaria, e il dibattito sulle pensioni in atto nell’Unione non promette nulla di buono sul fronte della spesa pubblica, che riprenderà a crescere.”
Caro Presidente Berlusconi, la dimostrazione che la sinistra nemmeno immaginasse quante sarebbero state le nuove entrate è proprio la Finanziaria che hanno varato. Se avessero avuto chiara la situazione (questa è la prova che il boom non è merito loro) avrebbero fatto una legge molto meno pesante per i cittadini.
Che ovviamente capiscono …. Eccome!

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