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19 aprile 2007

"HA DA FINI' A' NUTTATA"

Ho letto ed apprezzato molto questo commento del mio "amico di forum" Giovanni Agretti e desidero riproporlo a chi visita il mio blog. Merita. Grazie Giovanni!



”CENTROSINISTRA E CENTRODESTRA AL VOTO"di Paolo Mieli
"A dispetto di quel che da tempo attestano, unanimi, i sondaggi, il risultato delle elezioni che si terranno il 9 e 10 aprile appare ancora quantomai incerto. È questo un buon motivo perché il direttore del Corriere della Sera spieghi ai lettori in modo chiaro e senza giri di parole perché il nostro giornale auspica un esito favorevole ad una delle due parti in competizione: il centrosinistra. Un auspicio, sia detto in modo altrettanto chiaro, che non impegna l’intero corpo di editorialisti e commentatori di questo quotidiano e che farà nel prossimo mese da cornice ad un modo di dare e approfondire le notizie politiche quanto più possibile obiettivo e imparziale, nel solco di una tradizione che compie proprio in questi giorni centotrent’anni di vita. (Corriere della Sera)”

Ve lo ricordate? Era questa l’apertura dell’articolo di fondo di Paolo Mieli, ex di potere Operaio della sinistra extraparlamentare ed ora direttore del Corrierone alla viglia delle elezioni politiche, a cui secondo fonti autorevoli ha fatto perdere 50mila copia giornaliere. Un’impresa non facile e che ha fatto perdere soprattutto prestigio e credibilità a questo monumento del giornalismo italiano . Occorre infatti essere ex sessantottini per scrivere in poche righe “il nostro giornale auspica un esito favorevole ad una delle due parti in competizione: il centrosinistra” per poi aggiungere di seguito in modo farsesco e risibile “che farà nel prossimo mese da cornice ad un modo di dare e approfondire le notizie politiche quanto più possibile obiettivo e imparziale, nel solco di una tradizione che compie proprio in questi giorni centotrent’anni di vita”. Centotrent’anni di giornalismo buttati nel cesso da chi ha fatto della propria mediocrità – anche fisica - uno stile di vita, prima ancora che un’idea politica da sempre sbagliata.In questo primo anno del governo di sinistra, che la scelta di Paolo Mieli auspicava, ha comportato i disastri che ormai persino a sinistra tutti riconoscono. La inadeguatezza di Prodi, la mediocrità dei suoi ministri attorniati dal maggior numero di vice che la storia ricordi, la perdita di credibilità dell’Italia ormai criticata apertamente dai suoi alleati tradizionali con l’improvvisazione in politica estera che ha creato danni irreversibili, gli scandali che hanno segnato la carriera di Prodi nascosti da sempre sotto il tappeto da magistrati compiacenti, la litigiosità tra partitini di estrema sinistra che odiano l’impresa privata e che, con lo sprezzo del ridicolo che contrassegna Prodi, ha voluto chiamare questo insieme “Unione” e molto altro ancora, tutto questo è quanto auspicava Paolo Mieli.Ma persino il prestigio del gruppo del Corriere della Sera è uscito a pezzi da questa Armata Brancaleone al governo. I movimenti dei cosiddetti “Furbetti del Quartierino” attorno alla proprietà di questo gruppo, mai di un altro. Di questo, che vanta un passato di tradizioni consolidate e quindi ritenuto evidentemente più adatto.Lo scoop di “Oggi”, vecchio settimanale per vecchi lettori che ora diventa scandalistico e che compra foto del portavoce di Prodi che va per trans per nasconderle nei cassetti e poi pubblica in copertina le foto taroccate di Berlusconi a Villa Certosa, spendendo cifre da capogiro. Chi ha ordinato tutto questo, stante il fatto che anche un bambino sa che quelle cifre non sono nella disponibilità di un qualsiasi direttore di giornale? Perché non esce allo scoperto? Chi ordina tutto questo?Oggi il Corriere della Sera passa da un insuccesso all’altro. L’ultimo è l’edizione bolognese del giornale, con tanto di nuova redazione e pagine dedicate alla città simbolo del comunismo caro a Paolo Mieli, ma che registra un flop madornale: il Re incontrastato rimane il Resto del Carlino ed anche Repubblica viaggia alla grande, lasciando il Corriere a bocca asciutta.In conclusione, sembra che a un governo di falliti facciano da corona giornalisti che hanno sbagliato tutto nella vita, partendo da Potere Operaio in una lunga marcia verso la mediocrità assunta come modello di vita. Quale conclusione si può trarre da tutto questo? Se affonda Prodi, e affonderà, si porterà dietro una infinità di gente che ha fatto carriera grazie ad una mediocrità che fa da collante a questa classe dirigente da due soldi, dove se non sei sindacalista, ex di Potere Operaio, ex terrorista o almeno uno dal sesso ambiguo, non fai carriera. Ma, come diceva il grande De Filippo “Ha da finì a’ nuttata!”.

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