Il mio amico di tastiera Aldo Maiolo ha evidenziato qualche interessante peccatuccio che mi fa piacere fare leggere anche a voi perché trovo ci sia da riflettere parecchio.
Ecco chi ci svende alla Cina. Da qui a breve, troveremo nei negozi di alta moda il made in China firmato Italia. E’ un gruppo di imprenditori e finanzieri italiani tra cui Montezemolo, presidente Confindustria, patron Fiat. Il nuovo marchio è stato battezzato Chinese Cashmere Company. La strategia è semplice: prodotti di qualità a prezzi più bassi. Il nuovo marchio è il risultato di una joint venture tra l’azienda cinese Fenix ltd e il gruppo Ballantyne. Ed è qui che spunta la famiglia Montezemolo con la sua cordata di imprenditori e finanzieri. Ballantyne, controllata da Charme, di Matteo Montezemolo. Fa quasi sorridere che sia il capo degli industriali italiani ad allearsi con il colosso asiatico, nemico delle piccole e medie imprese italiane. E i guadagni? Sicuri in Lussemburgo. Lunga la lista dei beneficiari. Unicredit, Monte Paschi, Tod’s Della Valle, Banca 121, Montanari e Gorgoni imprenditori Calabresi, Seragnoli (Gi.Di), Merloni della Merloni Elettrodomestici, Technogym Nerio Alessandri, Punzo e la famiglia Marsiaj (Sabelt). Tanto per non dimenticare: Della Valle fece una dichiarazione di voto a favore di Mastella, Profumo di Unicredit, si mise in fila ai gazebo delle primarie con altri illustri nomi della finanza e dell’industria. Merloni (che ha finanziato parte della campagna elettorale di Prodi ed ovviamente una figlia seduta da un anno tra i banchi del centrosinistra) è socio benemerito di "italianieuropei", fondazione di Massimo D’Alema, che conta tra l’altro, Guidi, Agnelli, Micheli, De Benedetti e Tronchetti Provera, insieme ad aziende quali Marchini, Philip Morris, Glaxo Wellcome, Pharmacia & UpJohn, Lega delle Cooperative, ABB ed Ericcson. Montezemolo si era opposto ai dazi contro il governo di Pechino e pochi mesi dopo, venne presentato il nuovo marchio italo-cinese. "Il partner cinese - si precisò- lavorerà attenendosi alle condizioni e agli standard europei: noi stessi gli riconosciamo una reputazione di grande affidabilità e innovazione".(queste le parole di Montezemolo figlio). Allora la famiglia Montezemolo partì per l’oriente al grido di "Italiano è bello". "Tanto bello" da non produrlo più nella penisola. "Tanto bello" da aver bisogno della partnership cinese. E, mentre Cordero e soci sbarcavano a Pechino, in Italia approdavano: Xu Qiu Lin e Xiaomeng Zhan. Fin qui niente di strano. Piccolo particolare: Il primo ha prodotto una collezione firmata da Gabriel Batistuta e l’altro produce il marchio koralline, abbigliamento donna. Saranno i cinesi a produrre il nuovo made in Italy? Questo sarebbe il nuovo Leader ed il difensore degli interessi italiani.
Ecco chi ci svende alla Cina. Da qui a breve, troveremo nei negozi di alta moda il made in China firmato Italia. E’ un gruppo di imprenditori e finanzieri italiani tra cui Montezemolo, presidente Confindustria, patron Fiat. Il nuovo marchio è stato battezzato Chinese Cashmere Company. La strategia è semplice: prodotti di qualità a prezzi più bassi. Il nuovo marchio è il risultato di una joint venture tra l’azienda cinese Fenix ltd e il gruppo Ballantyne. Ed è qui che spunta la famiglia Montezemolo con la sua cordata di imprenditori e finanzieri. Ballantyne, controllata da Charme, di Matteo Montezemolo. Fa quasi sorridere che sia il capo degli industriali italiani ad allearsi con il colosso asiatico, nemico delle piccole e medie imprese italiane. E i guadagni? Sicuri in Lussemburgo. Lunga la lista dei beneficiari. Unicredit, Monte Paschi, Tod’s Della Valle, Banca 121, Montanari e Gorgoni imprenditori Calabresi, Seragnoli (Gi.Di), Merloni della Merloni Elettrodomestici, Technogym Nerio Alessandri, Punzo e la famiglia Marsiaj (Sabelt). Tanto per non dimenticare: Della Valle fece una dichiarazione di voto a favore di Mastella, Profumo di Unicredit, si mise in fila ai gazebo delle primarie con altri illustri nomi della finanza e dell’industria. Merloni (che ha finanziato parte della campagna elettorale di Prodi ed ovviamente una figlia seduta da un anno tra i banchi del centrosinistra) è socio benemerito di "italianieuropei", fondazione di Massimo D’Alema, che conta tra l’altro, Guidi, Agnelli, Micheli, De Benedetti e Tronchetti Provera, insieme ad aziende quali Marchini, Philip Morris, Glaxo Wellcome, Pharmacia & UpJohn, Lega delle Cooperative, ABB ed Ericcson. Montezemolo si era opposto ai dazi contro il governo di Pechino e pochi mesi dopo, venne presentato il nuovo marchio italo-cinese. "Il partner cinese - si precisò- lavorerà attenendosi alle condizioni e agli standard europei: noi stessi gli riconosciamo una reputazione di grande affidabilità e innovazione".(queste le parole di Montezemolo figlio). Allora la famiglia Montezemolo partì per l’oriente al grido di "Italiano è bello". "Tanto bello" da non produrlo più nella penisola. "Tanto bello" da aver bisogno della partnership cinese. E, mentre Cordero e soci sbarcavano a Pechino, in Italia approdavano: Xu Qiu Lin e Xiaomeng Zhan. Fin qui niente di strano. Piccolo particolare: Il primo ha prodotto una collezione firmata da Gabriel Batistuta e l’altro produce il marchio koralline, abbigliamento donna. Saranno i cinesi a produrre il nuovo made in Italy? Questo sarebbe il nuovo Leader ed il difensore degli interessi italiani.
Si vergogni, è un gran cialtrone!!
2 commenti:
Un'altro cialtrone è il bolognese produttore di borse "Piquadro". Anhe lui fa produrre tutto in Cina a quattro soldi per poi rivenderle a centinaia di euro in Italia.
Gli vorrei chiedere: ma se tutti gli industriali facessero produrre in Cina, gli italiani senza lavoro, con quali soldi potrebbero comprare le tue borsine?
perfetto... ;)
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