
Riunione al vertice (si fa per dire) nel neo costituito Partito Democratico dopo le crisi di nervi del povero Prodi. Già avevamo avuto modo di ascoltare i vaneggiamenti del premier “Il governo si giudica dopo cinque anni” cui ovviamente Fassino rispondeva facendo notare che “Un governo si giudica ogni anno” e poi ancora avevamo dovuto sentire il Professore che scandiva frasi come “Adesso basta. D’ora in poi cambia la musica. O si fa come dico io, o prendere o lasciare. Altrimenti me ne vado”
Per un attimo ci siamo illusi, abbiamo sperato, quasi pregato… Se gli dicono “vai” ci siamo tolti di torno lo spocchioso, sboffonchiante, incapace…
Bertinotti commentava: “quello che manca è una sua idea, un’immagine del futuro. Il punto è che le risposte sono inadeguate” Mastella e Di Pietro scontenti e pronti a puntare il dito contro chi sbaglia. Fioroni che dice “ma quali aut aut, dobbiamo decidere tutti insieme chi sarà il capo del Pd”…
Ormai eravamo arrivati a sgranare il rosario, nella speranza di una improbabile rottura. Eravamo consci però che avrebbero trovato una via d’uscita che potesse accontentare tutte le anime e le fronde del comatoso Pd.
Ed ecco che dopo i numerosi battibecchi, dopo essersene dette di tutti i colori, in questa atmosfera idilliaca, questa sera è iniziata la riunione dei vertici del Pd per definire il ruolo del navrotico Professore.
Ho l’impressione però che la vera resa dei conti dei "fratelli coltelli" della sinistra dopo la secca sconfitta elettorale alle amministrative, non si sia ancora compiuta.
Intanto questa notte dopo ben quattro ore di “conclave” durante il quale si vocifera ci siano stati scontri niente male, altre accuse e crisi di nervi…hanno trovato la soluzione che distrugge definitivamente il Premier, ma che gli lascia quel minimo di dignità che gli permetterà ancora di portare a spasso il suo faccione.
Prodi sarà il Presidente del Pd ma gli sarà affiancato un segretario politico, cioè colui che in realtà avrà il vero potere, che verrà molto probabilmente votato dagli esponenti del partito. Ed ecco arrivare Veltroni… il vero capo del Pd.
Hanno applicato al caso del Professore il classico “promoveatur ut amoveatur” di antica memoria ma sempre efficace. Ora Prodi davvero non conta più nulla, altro che re travicello… le rane si sono liberate di lui, come nella favola di La Fontaine
Per un attimo ci siamo illusi, abbiamo sperato, quasi pregato… Se gli dicono “vai” ci siamo tolti di torno lo spocchioso, sboffonchiante, incapace…
Bertinotti commentava: “quello che manca è una sua idea, un’immagine del futuro. Il punto è che le risposte sono inadeguate” Mastella e Di Pietro scontenti e pronti a puntare il dito contro chi sbaglia. Fioroni che dice “ma quali aut aut, dobbiamo decidere tutti insieme chi sarà il capo del Pd”…
Ormai eravamo arrivati a sgranare il rosario, nella speranza di una improbabile rottura. Eravamo consci però che avrebbero trovato una via d’uscita che potesse accontentare tutte le anime e le fronde del comatoso Pd.
Ed ecco che dopo i numerosi battibecchi, dopo essersene dette di tutti i colori, in questa atmosfera idilliaca, questa sera è iniziata la riunione dei vertici del Pd per definire il ruolo del navrotico Professore.
Ho l’impressione però che la vera resa dei conti dei "fratelli coltelli" della sinistra dopo la secca sconfitta elettorale alle amministrative, non si sia ancora compiuta.
Intanto questa notte dopo ben quattro ore di “conclave” durante il quale si vocifera ci siano stati scontri niente male, altre accuse e crisi di nervi…hanno trovato la soluzione che distrugge definitivamente il Premier, ma che gli lascia quel minimo di dignità che gli permetterà ancora di portare a spasso il suo faccione.
Prodi sarà il Presidente del Pd ma gli sarà affiancato un segretario politico, cioè colui che in realtà avrà il vero potere, che verrà molto probabilmente votato dagli esponenti del partito. Ed ecco arrivare Veltroni… il vero capo del Pd.
Hanno applicato al caso del Professore il classico “promoveatur ut amoveatur” di antica memoria ma sempre efficace. Ora Prodi davvero non conta più nulla, altro che re travicello… le rane si sono liberate di lui, come nella favola di La Fontaine
3 commenti:
Speriamo che almeno il nuovo segretario sia un giovane!
Antonio, sarà Veltroni. Dipende cosa intendi per "giovane"...
E poi si accusava Berlusconi di utilizzare la sua forte posizione politica per fini personali !! Ma nessuno però spende due parole per i magheggi della sinistra. Al governo c'è infatti un vice ministro dell'economia ( risponde al nome di Vincenzo Visco) che, sicuramente supportato dai suoi "compagni", esercita pressioni sul comandante della GDF per trasferire gli ufficiali che indagavano sul caso Unipol-BNL, grande scandalo che ha coinvolto i cari sinistrati. Prodi e il suo governuncolo rispondono con un "ritiro temporaneo" della delega alla GDF del generale Speciale. E si scatena la bufera.Piovono accuse non sono dalla CDL ma anche da alcuni settori dell'Unione.
Il primo è il leader dell’Italia dei Valori, che venerdì era al vertice di maggioranza in cui ha preteso il passo indietro di Visco, ma non ha partecipato al successivo consiglio dei ministri che ha deciso di far fuori anche il generale. «Restiamo in attesa - avverte Di Pietro- delle motivazioni per cui è stato rimosso il comandante Speciale: un atto di ritorsione nei suoi confronti non possiamo accettarlo. Non si può insabbiare tutto». Chiede una spiegazione sulla richiesta di trasferimento degli ufficiali della Guardia di Finanza impegnati anche su Bnl-Unipol, fatta da Visco, secondo le accuse del generale. E racconta così l’accaduto: «C’è un corpo, la Guardia di Finanza, che sente di subire un torto, lo denuncia, c’è un accertamento, tutto viene sospeso e il responsabile del torto rimette le deleghe. Viene però anche trasferito il comandante di quel corpo. Non si è potuto trasferire i subalterni di Speciale quindi si è rimosso lui stesso. Ma noi vigileremo sulla vicenda». L'ex comandante generale della Guardia di Finanza Roberto Speciale ha accusato oggi il governo di averlo cacciato senza motivo proponendogli un "baratto", un posto alla Corte dei Conti, che il generale si è riservato di valutare."Mi limito a dire che il provvedimento è immotivato", ha detto Speciale in un'intervista al Corriere della Sera riferendosi all'atto con cui è stato sollevato dall'incarico."E' un atto irrazionale. Per salvare un viceministro devo pagarla io", ha aggiunto Speciale riferendosi a Vincenzo Visco, accusato di avere esercitato pressioni illecite sul generale per il trasferimento da Milano di quattro alti ufficiali delle Fiamme gialle.
Il generale ha definito "un baratto" la proposta avanzata dal governo di garantirgli un posto alla Corte dei Conti."Un baratto. Di questo si tratta. E allora prima che io accetti un baratto ci penserò mille volte", ha detto Speciale, che ha anche minacciato di fare ricorso contro il decreto con cui venerdì il Consiglio dei ministri lo ha rimosso dall'incarico di comandante generale della Guardia di Finanza, nel quale gli subentrerà Cosimo D'Arrigo. Da parte sua il viceministro all'Economia ha rimesso le deleghe sulla Guardia di Finanza."Ho già parlato con insigni giuristi, i quali mi hanno detto che se faccio ricorso non c'è partita. Qui siamo proprio fuori da ogni regola giuridica".Il caso aveva aperto una crisi nella maggioranza, e ieri ha spinto il leader dell'opposizione Silvio Berlusconi a esprimere l'intenzione di salire al Colle per investire della cosa il presidente Giorgio Napolitano. Ma il Quirinale ha sottolineato in una nota che il coinvolgimento del capo dello Stato è "improprio".
Saluti e baci, ovviamente colorati d'azzurro come i tuoi occhi... (da www.giuseppesagliocco.blogspot.com)
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