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08 maggio 2007

SOFFIA IL VENTO DA OVEST…




Sarkozy è una buona notizia per la Francia, per l’Europa e per l’Italia.

In questi giorni abbiamo parlato e festeggiato Nicholas Sarkozy, figlio di ungheresi, nipote di un greco di fede ebraica.
Abbiamo analizzato la sua linea dura contro l'immigrazione clandestina che prevede un giro di vite anche sui ricongiungimenti familiari (altro che “sponsor”…) ed il suo atteggiamento intransigente verso la criminalità che colpirà i plurirecidivi anche minorenni, altro che indulti. Il primo fu Blair “duro con il crimine e con le cause del crimine”
Abbiamo apprezzato la sua linea sul tema del lavoro, favorevole al mantenimento dell'orario di 35 ore come soglia minima, ma che intende detassare gli straordinari (con guadagni del 25% in più per i lavoratori) e il suo desiderio di introdurre l'obbligo di voto a scrutinio segreto per la prosecuzione di uno sciopero.
Abbiamo compreso che le sue riforme liberali incarnano l’idea che il potere debba essere esercitato con regole certe e questo ci è piaciuto molto.
Sarkozy modernizza la destra facendola diventare radical-conservatrice, una destra sociale unita ad una destra liberale, immaginando una Francia più liberista ma con uno Stato forte in primo piano.
Ci ha affascinato con la sua grande capacità comunicativa nel dialogare direttamente con i cittadini compatrioti, raccontando il suo programma nel dettaglio, dando però anche una visione simbolica della politica…
Il punto centrale delle parole di Sarkozy è stato quello di garantire il benessere a tutti i francesi ed agli immigrati che “ameranno la Francia”.

La sua vittoria è importante come quella dei Tory alle elezioni locali in Gran Bretagna e quella in Scandinavia o in Germania. Oggi il centrodestra è la modernità, l’innovazione, la globalizzazione e la sinistra troppo tecnocratica ed elitaria è distante ormai persino dai propri elettori. Lo stesso Zapatero ormai appartiene al passato.

E in Italia?
La sinistra dice di volersi unire, ma in realtà si divide in nuove formazioni ed è minoritaria dal punto di vista sociale, culturale prima ancora che politico
Ormai tutti hanno compreso che il bipolarismo è la strada maestra. Anche grazie alle elezioni francesi esce rafforzato e le tentazioni neo-centriste si dimostrano prive di prospettiva politica, vuote.
C’è un grande bisogno di innovazione, di rottura, di sicurezza civile e personale e la sinistra non può incarnare questi desideri. Non è legittimata a garantire questi argomenti per problemi culturali e storici.
Con la sinistra si entra nel tunnel dello scontro sociale (vi ricordate i ricchi che dovevano piangere??), del sussidio e del permissivismo, del “meno lavoro per tutti” e del assistenzialismo… e la gente vuole poche regole, ma certe.
Assistiamo a questo balletto patetico di accorpamento di un centro sgangherato ed una sinistra monca che non porterà nulla di vantaggioso al dialogo politico. Guardiamo sgomenti ad una sinistra radicale che cerca di incollare i pezzi… Tutto questo con i loro giornali, le loro televisioni ed i loro saltimbanco sempre pronti a urlare e strombazzare il nulla, perché di nulla si tratta.
Deprimente, e i risultati si vedono, ovviamente il governo è in caduta libera nel “sentire” della gente. Ma nel frattempo la nostra Patria soffre, il Parlamento è ingessato dalla paura di Prodi che teme i sinistri radicali ed i numeri risicati.

Non ho mai nutrito una simpatia sfrenata per i francesi, ma da qualche tempo ho addirittura una leggera sensazione di un vago sentimento di invidia. Eppure non sono un’invidiosa… ma apprezzo il loro amore per lo Stato, per l’ordine e la legalità, invidio il loro orgoglio nazionalistico.
Aspetto il ritorno di Silvio, voglio tornare ad essere fiera del mio Paese, del mio Premier !

1 commento:

Antonio Candeliere ha detto...

Abbiamo solo da imparare dai francesi..