
E’ un coro di fischi quello che si leva da Bankitalia, dalla Corte dei Conti e dalla Ue sulla ultima finanziaria 2008. Romano Prodi reagisce (è un modo di dire…) e chiede di essere lasciato in pace e di poter governare (anche questo è un modo di dire…) Il premier ha ricordato che l'Ocse ha definito 'impressive' l'aggiustamento dell'anno scorso ed ha aggiunto che “uno non può essere 'impressive' tutti gli anni, bisogna essere 'intelligence' tutti gli anni”. Ecco bravo, appunto. Traduciamo? “uno non può essere impressionante tutti gli anni, bisogna essere intelligenza tutti gli anni”
Prooodiii! ‘impressive’ è un aggettivo quindi si doveva usare un altro aggettivo per finire la frase in bellezza cioè ‘intelligent’, non il sostantivo ‘intelligence’!
Ma capisco, da uno che è stato commissario europeo non si può pretendere l’uso corretto della lingua inglese… a volte nemmeno di quella italiana.
Tornando alla finanziaria, secondo Mario Draghi questa manovra consentirà solo “progressi modesti” sul fronte del risanamento dei conti pubblici e non nasconde le sue perplessità sull'impostazione data dal Governo, chiedendo maggiore linearità: “La sfida cruciale della finanza pubblica italiana consiste nel realizzare congiuntamente l'abbattimento del peso del debito e la riduzione del carico fiscale che grava sui contribuenti”.
Critico anche il giudizio sulla decisione di non utilizzare l'extragettito a servizio della riduzione di deficit e debito e di rinviare nel tempo l'obiettivo del pareggio di bilancio. “Vi è inoltre il rischio” ha aggiunto “che in futuro condizioni cicliche più difficili possano rendere ancora più complesso il risanamento oggi posposto”.
Il tesoretto, dice Draghi doveva essere utilizzato per “il miglioramento del saldo di bilancio. In Germania esso è stato utilizzato per raggiungere già da quest'anno, un sostanziale pareggio. Per il 2008, si programma un leggero avanzo. In Italia il Governo ha scelto diversamente. Sono state finanziate nuove spese e neanche le tasse sono state ridotte. La pressione fiscale nel 2008 rimane ancora sull'elevato livello del 2007”.
Serve coraggio dice chiaramente Draghi “La sfida è ora ottenere un forte rallentamento della spesa primaria corrente, ridurre il carico fiscale su lavoratori e imprese, aumentare la quota di risorse pubbliche diretta agli investimenti in infrastrutture e in capitale umano, nonché quella destinata al sostegno dei cittadini in condizione disagiata”
E questa bocciatura segue quella della Corte dei Conti.
Infatti durante l’audizione al Senato, il presidente Lazzaro ha detto che “L'extragettito doveva essere destinato alla riduzione di deficit e debito e non al finanziamento di nuove spese”. Lazzari non nasconde le sue “perplessità” per la “scelta del Governo di non utilizzare le maggiori entrate per migliorare i saldi di finanza pubblica” ed ha anche osservato che “la Corte, già in occasione della audizione sul Dpef 2008-2011, aveva espresso riserve sulla scelta del Governo di non cogliere appieno le occasioni offerte da un ciclo economico ancora favorevole per condurre una politica di bilancio più rigorosa e più attenta al percorso di riduzione del debito pubblico. Pertanto, le perplessità non possono che accentuarsi in presenza di una reiterazione della decisione di non destinare l'extragettito emerso in settembre a riduzione del disavanzo tendenziale e del debito; decisione che, tra l'altro, viola il principio fissato dallo stesso Governo, in sede di Dpef, di una copertura dei maggiori oneri esclusivamente con correzioni di spesa”.
Altra stroncatura, ma non è l’ultima.
Non dimentico infatti il commissario Ue, Joaquin Almunia, il quale entrando alla riunione dell'Ecofin a Lussemburgo ha detto: “Le regole del Patto di Stabilità valgono per tutti e soprattutto per l'Italia che ha il livello di debito pubblico più elevato.” Almunia ha sottolineato che “se l'extragettito non fosse stato usato per aumentare la spesa quest'anno il deficit sarebbe potuto essere più basso di un punto percentuale”. Ma, visto che per quest'anno ormai i giochi sono chiusi, è sulla correzione di bilancio prevista per l'anno prossimo che il responsabile dell'economia dell'Ue punta il dito: “Abbiamo ricevuto l'informazione da Padoa-Schioppa che la correzione per il 2008 sarà dello 0,2 per cento, e abbiamo stabilito che questo aggiustamento non è così ambizioso come concordato nell'Eurogruppo di Berlino ad aprile, e cioè dello 0,5 per cento. Quindi, aspettiamo di vedere quali ulteriori misure le autorità italiane aggiungeranno alla Finanziaria per mantenere gli impegni presi”. Inoltre, ha detto “l'obiettivo di medio termine è mantenuto al 2011 e quindi oltre le raccomandazioni della Commissione che indicava la data 2010”.
Ovviamente Padoa Schioppa, il bamboccione bugiardo, uscito dalla riunione dell’Ecofin con il sorriso accattivante di chi continua a considerare le tasse “bellissime”, ha dichiarato che tutto era filato liscio. Almunia non ha proprio detto così, ma ad un bamboccione si può perdonare qualche errore, no? No! Ci siamo stufati di fare finta di niente. Siamo di fronte ad un disastro dopo l’altro e chi ne paga le conseguenze è il popolo italiano.
Intanto il refendum sul protocollo del walfare tra i lavoratori, tanto discusso tra mille polemiche si è chiuso. In attesa dei risultati ufficiali di venerdì, dai primi dati emerge la vittoria dei 'no' nelle grandi fabbriche. La bocciatura del protocollo del 23 luglio, infatti, sarebbe una realtà a Mirafiori e all'Iveco.
Le cifre ufficiali invece, cioè quelle rese note da Cgil, Cisl e Uil, parlano invece dell'82% di 'sì'. Vorrete mica dirmi che anche questo referendum farà la fine delle elezioni? Brogli, su brogli, su brogli… stai a vedere che aveva ragione Rizzo…
Prooodiii! ‘impressive’ è un aggettivo quindi si doveva usare un altro aggettivo per finire la frase in bellezza cioè ‘intelligent’, non il sostantivo ‘intelligence’!
Ma capisco, da uno che è stato commissario europeo non si può pretendere l’uso corretto della lingua inglese… a volte nemmeno di quella italiana.
Tornando alla finanziaria, secondo Mario Draghi questa manovra consentirà solo “progressi modesti” sul fronte del risanamento dei conti pubblici e non nasconde le sue perplessità sull'impostazione data dal Governo, chiedendo maggiore linearità: “La sfida cruciale della finanza pubblica italiana consiste nel realizzare congiuntamente l'abbattimento del peso del debito e la riduzione del carico fiscale che grava sui contribuenti”.
Critico anche il giudizio sulla decisione di non utilizzare l'extragettito a servizio della riduzione di deficit e debito e di rinviare nel tempo l'obiettivo del pareggio di bilancio. “Vi è inoltre il rischio” ha aggiunto “che in futuro condizioni cicliche più difficili possano rendere ancora più complesso il risanamento oggi posposto”.
Il tesoretto, dice Draghi doveva essere utilizzato per “il miglioramento del saldo di bilancio. In Germania esso è stato utilizzato per raggiungere già da quest'anno, un sostanziale pareggio. Per il 2008, si programma un leggero avanzo. In Italia il Governo ha scelto diversamente. Sono state finanziate nuove spese e neanche le tasse sono state ridotte. La pressione fiscale nel 2008 rimane ancora sull'elevato livello del 2007”.
Serve coraggio dice chiaramente Draghi “La sfida è ora ottenere un forte rallentamento della spesa primaria corrente, ridurre il carico fiscale su lavoratori e imprese, aumentare la quota di risorse pubbliche diretta agli investimenti in infrastrutture e in capitale umano, nonché quella destinata al sostegno dei cittadini in condizione disagiata”
E questa bocciatura segue quella della Corte dei Conti.
Infatti durante l’audizione al Senato, il presidente Lazzaro ha detto che “L'extragettito doveva essere destinato alla riduzione di deficit e debito e non al finanziamento di nuove spese”. Lazzari non nasconde le sue “perplessità” per la “scelta del Governo di non utilizzare le maggiori entrate per migliorare i saldi di finanza pubblica” ed ha anche osservato che “la Corte, già in occasione della audizione sul Dpef 2008-2011, aveva espresso riserve sulla scelta del Governo di non cogliere appieno le occasioni offerte da un ciclo economico ancora favorevole per condurre una politica di bilancio più rigorosa e più attenta al percorso di riduzione del debito pubblico. Pertanto, le perplessità non possono che accentuarsi in presenza di una reiterazione della decisione di non destinare l'extragettito emerso in settembre a riduzione del disavanzo tendenziale e del debito; decisione che, tra l'altro, viola il principio fissato dallo stesso Governo, in sede di Dpef, di una copertura dei maggiori oneri esclusivamente con correzioni di spesa”.
Altra stroncatura, ma non è l’ultima.
Non dimentico infatti il commissario Ue, Joaquin Almunia, il quale entrando alla riunione dell'Ecofin a Lussemburgo ha detto: “Le regole del Patto di Stabilità valgono per tutti e soprattutto per l'Italia che ha il livello di debito pubblico più elevato.” Almunia ha sottolineato che “se l'extragettito non fosse stato usato per aumentare la spesa quest'anno il deficit sarebbe potuto essere più basso di un punto percentuale”. Ma, visto che per quest'anno ormai i giochi sono chiusi, è sulla correzione di bilancio prevista per l'anno prossimo che il responsabile dell'economia dell'Ue punta il dito: “Abbiamo ricevuto l'informazione da Padoa-Schioppa che la correzione per il 2008 sarà dello 0,2 per cento, e abbiamo stabilito che questo aggiustamento non è così ambizioso come concordato nell'Eurogruppo di Berlino ad aprile, e cioè dello 0,5 per cento. Quindi, aspettiamo di vedere quali ulteriori misure le autorità italiane aggiungeranno alla Finanziaria per mantenere gli impegni presi”. Inoltre, ha detto “l'obiettivo di medio termine è mantenuto al 2011 e quindi oltre le raccomandazioni della Commissione che indicava la data 2010”.
Ovviamente Padoa Schioppa, il bamboccione bugiardo, uscito dalla riunione dell’Ecofin con il sorriso accattivante di chi continua a considerare le tasse “bellissime”, ha dichiarato che tutto era filato liscio. Almunia non ha proprio detto così, ma ad un bamboccione si può perdonare qualche errore, no? No! Ci siamo stufati di fare finta di niente. Siamo di fronte ad un disastro dopo l’altro e chi ne paga le conseguenze è il popolo italiano.
Intanto il refendum sul protocollo del walfare tra i lavoratori, tanto discusso tra mille polemiche si è chiuso. In attesa dei risultati ufficiali di venerdì, dai primi dati emerge la vittoria dei 'no' nelle grandi fabbriche. La bocciatura del protocollo del 23 luglio, infatti, sarebbe una realtà a Mirafiori e all'Iveco.
Le cifre ufficiali invece, cioè quelle rese note da Cgil, Cisl e Uil, parlano invece dell'82% di 'sì'. Vorrete mica dirmi che anche questo referendum farà la fine delle elezioni? Brogli, su brogli, su brogli… stai a vedere che aveva ragione Rizzo…
Incredibile, questi signori se non barano non riescono a portare a casa un risultato seppur smilzo. Tutta la vita senza costruire nulla, senza raggiungere un obiettivo grazie alle proprie capacità, senza occupare se non con l’inganno poltrone, deve essere una fatica improba. E’ ora di riposarsi.
I risultati sono pessimi e non ci sono esami di riparazione.
Siete bocciati, cari bamboccioni.

2 commenti:
E pensare che fino a qualche giorno fa si fregiavano dei "riconoscimenti" internazionali: si vergognino!
Bel post, ti linko! ;)
Ciao Alessandra, da quanto tempo...è sempre un piacere!!! Abbiamo tutti ragione ad avercela con Prodino…non che ce l’abbia con i parrocci, anzi ho particolare simpatia e rispetto per loro ma il nostro Prod-otto è il risultato di una copia delle copie che peggio non poteva essere riuscita della figura del parrocco di campagna…cerca cioè di essere rassicurante, di ripetere le parole con calma, mostrando sempre le solite melense : serenità, tranquillità, confronto, ottimismo. Ma non basta cianciare e ripeterle come un disco rotto per ché queste diventino e rappresentino la realtà. Bisogna lavorare con impegno e serietà, soprattutto rispettando la parola data, con sincerità ed onestà, insomma i vecchi valori di una volta che facevano dell’Uomo un Galantuomo. A questo punto dalle mie parti direbbero:..”allora poi”…come dire: hai scoperto l’acqua calda o ma le cose stanno così e se così non fossero allora non ne parleremo. Ecco io penso che dovremo sperare che il Prod-otto (lo ammetto un po’ indigesto) duri tutta la legislatura, ma lo spero per i motivi opposti rispetto ai suoi sostenitori. Io infatti credo che la disfatta della sinistra sia proprio farlo durare il loro governo, gli italiani devono avere l’occasione di DISILLUDERSI sulle loro capacità, qualità, valori (..mai viste da parte mia!?!). La sinistra sà amministrare molto bene il sottogoverno (vedi gli anni della DC) e l’opposizione, portarla però su un altro campo, che non gli è proprio (vedi la difesa della legalità di Cofferati a Bologna), cioè il campo dell’amministrare e governare, emergono tutte le falle ed i fallimenti. Quindi lasciamolo governare, più governerà a lungo e più efficace e duraturo sarà il prossimo governo di destra. Un caro saluto a tutti (meno che ai sinistri…e chi li vuole quelli!)
Saluti azzurri (www.giuseppesagliocco@blogspot.com)
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