Non più denari a pioggia sulla Fiat (checché ne dica Montezemolo), basta con i finanziamenti statali cari alla sinistra e fine anche degli incentivi a sostegno del mercato automobilistico che poi significa alla Fiat.
Invece sostegno a ricerca e innovazione.
Questo ha riferito oggi il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, nell'informativa al Senato sulla questione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Fabbrica per il cui salvataggio "sono state presentate sinora 14 soluzioni progettuali di riutilizzo".
"Il governo ha ritenuto che anche in Italia sia giunto il momento di tornare alla normalità del mercato dell'auto, non rinnovando gli incentivi e intensificando invece il sostegno alla ricerca e all'innovazione".
"Gli incentivi, per loro natura eccezionali e dunque temporanei, non possono divenire la 'regola' con cui assicurare uno sviluppo stabile e duraturo al settore. Sono un modo per rinviare il problema, non per risolverlo".
"E sarebbe sbagliato collegare la questione degli incentivi al mantenimento di singoli insediamenti produttivi - ha detto il Ministro - perché questo è contrario non solo alla logica economica, ma anche alle norme europee".
Quindi, sulla questione dello stabilimento di Termini Imerese, Scajola ha dichiarato che "non è un problema solo della Sicilia, ma dell'Italia intera. Per questo il governo ne sta seguendo le sorti con massimo impegno e sta compiendo ogni sforzo per tutelare una realtà industriale di grande rilevanza sociale per la Sicilia e per l'intero Mezzogiorno, assicurandole un futuro quando Fiat cesserà la produzione di auto nel 2012".
L'annuncio del nuovo piano Fiat ha suscitato "comprensibile preoccupazione tra i lavoratori e le loro famiglie", ha aggiunto il Ministro.
"Voglio ribadire che il governo e' determinato a garantire la vocazione industriale dell'area privilegiando i progetti del settore automotive. Altre proposte nel settore terziario, multimediale, turistico, agroindustriale e logistico, potranno concorrere a supportare i processi di sviluppo dell'area, integrando e non sostituendo l'utilizzo produttivo del sito". Tra i potenziali investitori, ha poi detto Scajola, "vi sono anche imprese straniere e spero che ulteriori manifestazioni possano scaturire dai contatti avviati anche nel corso delle mie recenti missioni all'estero".
Durante la relazione del Ministro Scajola è scoppiata la bagarre.
Il presidente di turno ha sospeso la seduta dopo che dai banchi dell'opposizione il senatore Costantino Garraffa aveva interrotto il Ministro sostenendo che mentiva a proposito dei finanziamenti messi a disposizione dallo Stato e dalla Regione per lo sviluppo infrastrutturale dell'area industriale siciliana.
"Lei e' un maleducato e un bugiardo!", ha risposto Scajola, "Lei non può permettersi di dire che il Ministro sta dicendo delle bugie, si vergogni"
Finalmente! Bravo Scajola.
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