"Dottore, volevo confermare che conosciamo questa ragazza, ma soprattutto spiegarle che ci è stata segnalata come parente del presidente egiziano Mubarak e dunque sarebbe opportuno evitare che sia trasferita in una struttura di accoglienza. Credo sarebbe meglio affidarla a una persona di fiducia e per questo volevo informarla che entro breve arriverà da voi il consigliere regionale Nicole Minetti che se ne occuperà volentieri".
Dal testo della telefonata si evince che qualcuno avesse già detto alla Questura che la signorina era conosciuta e che questa telefonata fosse una conferma di notizie avute da altri.
Non ravviso alcuna pressione, ma semplicemente viene segnalato che la ragazza era conosciuta come nipote di Mubarak e che c'era una persona che si proponeva per garantire per la ragazza. E' una prassi consueta prevista dalla legge (anche se non si è nipoti di nessun personaggio), tant'è che la Questura ha affidato la ragazza alla Minetti.
Più interessante è la conversazione tra la ragazza e Berlusconi all'uscita dalla Questura. La ragazza lo ringrazia e lui risponde con cortese freddezza: "Non sei maggiorenne, non sei egiziana, ma ti voglio bene lo stesso" e chiude la telefonata. Nei giorni successivi, alle insistenze della ragazza, Berlusconi dice ancora più chiaramente che essendo minorenne non vuole avere a che fare con lei e la informa che non si sentiranno e vedranno più.
E' evidente che qualcuno (la ragazza? altri?) avevano raccontato a Berlusconi cose che lui riteneva vere e che invece ha scoperto nel colloquio con la Questura essere diverse.
In effetti la ragazza non sembra una 17enne e sul fatto che sia egiziana (nipote di Mubarak o meno) o marocchina sinceramente la cosa è impossibile da definire...
La cosa più curiosa in tutta questa vicenda è che i fatti risalgono al 27 maggio e stranamente se ne parla oggi, dopo lo scandalo di Fini e poco prima delle decisioni sul Lodo Alfano. In una settimana 7 inchieste su Berlusconi o intorno alla sua persona. Un vero tiro incrociato. Stravagante no ... ?
Dal testo della telefonata si evince che qualcuno avesse già detto alla Questura che la signorina era conosciuta e che questa telefonata fosse una conferma di notizie avute da altri.
Non ravviso alcuna pressione, ma semplicemente viene segnalato che la ragazza era conosciuta come nipote di Mubarak e che c'era una persona che si proponeva per garantire per la ragazza. E' una prassi consueta prevista dalla legge (anche se non si è nipoti di nessun personaggio), tant'è che la Questura ha affidato la ragazza alla Minetti.
Più interessante è la conversazione tra la ragazza e Berlusconi all'uscita dalla Questura. La ragazza lo ringrazia e lui risponde con cortese freddezza: "Non sei maggiorenne, non sei egiziana, ma ti voglio bene lo stesso" e chiude la telefonata. Nei giorni successivi, alle insistenze della ragazza, Berlusconi dice ancora più chiaramente che essendo minorenne non vuole avere a che fare con lei e la informa che non si sentiranno e vedranno più.
E' evidente che qualcuno (la ragazza? altri?) avevano raccontato a Berlusconi cose che lui riteneva vere e che invece ha scoperto nel colloquio con la Questura essere diverse.
In effetti la ragazza non sembra una 17enne e sul fatto che sia egiziana (nipote di Mubarak o meno) o marocchina sinceramente la cosa è impossibile da definire...
La cosa più curiosa in tutta questa vicenda è che i fatti risalgono al 27 maggio e stranamente se ne parla oggi, dopo lo scandalo di Fini e poco prima delle decisioni sul Lodo Alfano. In una settimana 7 inchieste su Berlusconi o intorno alla sua persona. Un vero tiro incrociato. Stravagante no ... ?
Nessun commento:
Posta un commento