''Il governo con una mano scioglie maldestramente qualche laccio, ma con l'altra ne annoda strettamente molti di piu'''. L'ex vicepremier e ministro dell'Economia Giulio Tremonti lo afferma al 'Corriere della Sera', avvertendo che il decreto sul pacchetto Bersani ''va letto per intero''. ''La prima lettura superficiale -spiega- da' una impressione che combina la logica liberale con la lotta all'evasione fiscale. La seconda, piu' approfondita, svela un'impostazione diversa: le liberalizzazioni sono costruite come coercizioni, la lotta all'evasione e' in realta' molto di piu', un codice di potere politico e di sudditanza civile''. Convinto che nel governo ''ci siano amabili pasticcioni che uniscono allo zelo mercatista tipico degli ex-comunisti elevato tasso di dilettantismo'', il sistema sostiene Tremonti, ''non si limita a spiarci dall'esterno. Fa molto di piu'. Ci impone di metterci nella condizione di essere spiati meglio'' per ''generalizzare la paura. Imporre -dice- la virtu' con la paura''. Quanto alla 'sudditanza civile', Tremonti avverte che ''alla base del decreto legge c'e' una visione binaria della societa' cose se fosse divisa in due classi'' e ''chi non e' lavoratore dipendente -afferma- e' considerato un deviante, un potenziale evasore e va trattato di conseguenza''. Nell'intervista al 'Corriere della Sera' Tremonti dice poi che ''il prodotto finale e' la societa' schedata, la societa' tracciata al computer''. Con il decreto legge, dice, ''non solo si moltiplicano i poteri fiscali ma si crea un archivio universale che contiene una quota enorme di elementi sulla vita dei cittadini senza reali garanzie di tutela della riservatezza''. E quindi, aggiunge, ''piu' sei attivo nel tuo lavoro, piu' devi avere paura di sbagliare. Se hai qualcosa, in banca, se compri qualcosa, da ora in poi sai di essere tracciato dal computer''. La differenza con il Terrore dei Giacobini di Robespierre ''antico e tragico'', conclude l'ex vicepremier, e' che quello che ''si vuole costruire e' piu' moderno e burocratico ma non e' meno lontano dai principi della democrazia che si basano comunque piu' sul rispetto dei diritti che sulle prescrizioni della polizia''.
(Adnkronos)
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