CONFINDUSTRIA FINALMENTE DICE LA VERITA'...
Hanno aiutato Prodi durante la campagna elettorale ed ora se ne pentono... Oggi si accorgono che la Finanziaria cala la scure sulla crescita dell'economia italiana. È quanto si desume dalla stima del Centro studi di Confindustria per il 2007 presentata oggi a viale dell'Astronomia. Dall'1,8 per cento previsto per il 2006, il prossimo anno il Pil dovrebbe rallentare all'1,4 per cento circa e gli effetti della manovra in approvazione in questi giorni potrebbero ridurlo di un altro 0,3 per cento. Con la finanziaria, ha commentato il vicepresidente di Confindustria, con la delega per il Centro Studi, Andrea Pininfarina "si e' persa un'occasione importante per porre mano a questioni che da troppi anni vengono rinviate" e non si e' andati dunque nella giusta direzione. "Un vero risanamento - ha proseguito Pininfarina - avrebbe dovuto tagliare la spesa pubblica in un quadro di cambiamento strutturale dei meccanismi di spesa pubblica e di riduzione della presenza pubblica nel nostro sistema economico. Questo avrebbe dovuto essere il sentiero da seguire. Con la Finanziaria invece si e' preferito ridurre l'indebitamento attraverso un aumento delle tasse". A dar man forte a Pininfarina ci ha pensato piu' tardi il numero uno di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. La manovra e' "incapace di tagliare la spesa pubblica, che "a livello locale e' ormai fuori controllo" ha detto Montezemolo che ancora una volta sottolinea l'incapacita' della Finanziaria nel ridurre la spesa pubblica. "Abbiamo tasse che in alcune regioni vanificano addirittura il cuneo fiscale - ha spiegato il presidente di Confindustria -. Da un lato si mettono tasse, dall'altro si creano aziende con soldi pubblici senza concorrenza. Alimentando cosi' una spesa pubblica che a livello locale e' ormai fuori controllo" Nel complesso, sottolinea Confindustria, "la dinamica generale dei prezzi al consumo non dovrebbe mostrare delle significative variazioni". Ancora in calo nei prossimi due anni il tasso di disoccupazione che nel secondo trimestre del 2006 si e' ridotto fino al 7 per cento perche' "al forte incremento dell'offerta, e' infatti corrisposta una crescita ancora piu' elevata della domanda di lavoro". Secondo il Csc nel 2007 il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi al 6,9 per cento e al 6,8 per cento nel 2008, mentre sara' in frenata il tasso di occupazione che si dimezzera' a +0,5 per cento rispetto all'1 per cento di quest'anno.
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