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14 dicembre 2006

ROMANO E SCHIOPPA, TRA UN FISCHIO E L'ALTRO, ATTENTI ALLA "CADREGA" !!!

Dopo la replica seccata di Romano Prodi al segretario Ds che ieri al consiglio nazionale ha chiesto con forza l'apertura di una fase due del governo, termine di cui il premier non vuol proprio sentir parlare, il commento di ambienti della maggioranza fassiniana e': "Va bene se Prodi non vuol sentir parlare di fase due, vuol dire che la chiameremo in un altro modo, ancora piu' esplicito: liberalizzazioni e riforma delle pensioni". Del resto, lo stesso Fassino pur cercando di ammorbidire i toni a Prodi risponde mettendo il dito sulla piaga e cioe' ricordandogli che nel "paese c'e' malcontento". In questo scenario, circolano sempre piu' insistenti le indiscrezioni secondo le quali, anche alla luce dei risultati degli ultimi sondaggi che mettono in cattiva luce Prodi e Tommaso Padoa Schioppa, si starebbe intensificando il lavorìo della Quercia per sostituire con Fassino il ministro dell'Economia. Se l'operazione andasse in porto, alla guida dei Ds ci andrebbe il ministro dello sviluppo economico Bersani.
E poi che ne faranno di Prodi...?
Intanto Giannino vicedirettore di Finanza & Mercati ci fa notare che la discesa nei consensi per il governo Prodi è verticale. Fino al punto in cui il suo governo del fischio diventerà una patata bollente per i vertici dell'Unione che dovranno decidere se seguire Prodi nel gorgo oppure lasciarlo al suo destino. Ieri Standard & Poor's ha certificato che grazie alla stangata fiscale la crescita italiana prevista nel 2007 del Pil sarà solo dell'1,2%, e le 6-7 frazioni di punto in meno rispetto al dato che si profila per il 2006 sono tutte da ascrivere alla folle stretta della finanziaria. Senza aver proceduto a riforme strutturali né nella previdenza, né nel pubblico impiego, né nella sanità, aggiunge l'agenzia di rating. E anzi determinando una spesa pubblica aggiuntiva e inerzialmente in nuova crescita esponenziale, tale da obbligare con ogni probabilità a manovre correttive assai più corpose dei pochi decimali di punto di Pil annunciati dal Tesoro per la finanziaria 2008.
Il governo del fischio finirà in un botto.
E, purtroppo, quanto più lunghi saranno i tempi del suo discredito, maggiori ferite subirà il portafoglio di noi tutti e l'Italia.

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