L' AGONIA

Ormai il premier mi fa pena.

Suonato come un pugile su un ring in cui i colpi arrivano anche dai suoi compagni di squadra e che dichiara “non getto la spugna”.

Non ho quasi più rabbia, ma una sorta di compassione per un uomo che seppur presuntuoso e affamato di subdolo potere è talmente obnubilato da non comprendere che è diventato la macchietta di se stesso.

Un ombra seduta su una poltrona fantasma.

Sconcertante che il letargico non si renda conto che il Paese è allo sbando da quando lui ed il suo esecutivo sono al governo e che la stanchezza sia ormai arrivata all’apice della sopportazione.
Lui non capisce o finge di non capire e resta nel Palazzo. Incredibile.

Ieri, il premier ha sceso l’ultimo gradino della scala della dignità e durante la conferenza stampa con voce insicura e colorito verdastro, ha detto parole ridicole.
“Esigo che tutte le forze politiche della maggioranza rispettino gli impegni presi di fronte ai cittadini”

Lei “esige”…?

Sia gentile professore, il 20 ottobre c’erano migliaia di persone di sinistra in piazza per “svegliarla”, oggi centinaia di imbufaliti statali con i sindacati che dichiarano “il premier è sordo”, la prossima settimana sciopereranno nelle scuole…
E’ un’agonia, ma noi siamo gente generosa e ricca di carità cristiana, così vorremmo risparmiarle una sofferenza profonda.
Chiediamo al Presidente della Repubblica di mettere fine a questo scempio, l’Italia merita stabilità ed un governo vero.

Elezioni!