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06 settembre 2008

LE EMOZIONI DI SEMPRE

Dieci anni fa, Lucio Battisti ci lasciava.

La sua timida riservatezza, il sorriso indimenticabile, una chitarra ed una voce meravigliosa. Niente effetti speciali, solo tanto, tanto, tanto talento.

Non si è mai fatto condizionare del mercato e dalle mode. Parlava della vita suonando musiche struggenti. Non accettò mai le contaminazioni politiche di sinistra, distinguendosi così da tutti i cantautori dell'epoca.

Un grande e ispirato artista.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Ale, tu in questo momento è come se in una stanza piena di dolci mettessi un goloso.
Così, allo stesso modo, io, goloso di Lucio Battisti, mi sento con questo tuo articolo.
Tante cose mi verrebbero da dire, potrei fare, io che sono un musicista, un'analisi approfondita della sua musica.
Potrei anche, io che scrivo parole per canzoni, fare un'analisi dei testi di Mogol.
Potrei anche svolgere un'analisi sociologica del perché negli anni "70 sia nata improvvisamente quell'orrenda leggenda metropolitana che sosteneva perentoriamente( il cantautore Pierangelo Bertoli diceva che si sapeva, era così, non c'era bisogno di altro approfondimento) che Lucio sovvenzionava organizzazioni politiche di estrema destra: insomma, era un fascista.
Potrei anche parlare della sua fase 2, quella del dopo Mogol, fatta con il poeta ermetico Pasquale Panella.
Però più semplicemente, ma più in linea con la sua arte, vorrei parlare della capacità di Battisti di comunicare emozioni, pure, limpide e profonde emozioni.
Se si guardano i video, presenti anche su youtube, delle sue più belle canzoni degli anni "70, si potrà notare come tutto il suo corpo è concentrato nell'esecuzione, riesci a cogliere l'intensità della sua anima musicale che in quel momento, come se arrivasse da un altro tempo, da un altro luogo, ti vuole comunicare qualcosa, vuole che tu riceva in dono un suo meraviglioso stato di grazia, una meravigliosa e perfetta armonia tra musica e parole.
Il segreto di Lucio Battisti è proprio in tale magica e riuscita alchimia che pochissimi nel mondo musicale hanno raggiunto.
L'alchimia era già a monte, tra lui musicista e Mogol paroliere, ma Battisti, con la sua voce particolare, intensa, fioca, a volte rauca, in alcuni passaggi usata con il falsetto, raddoppiata per risaltare i momenti melodici più intensi, si faceva sintesi di tale alchimia e riusciva in pochi minuti a trasportarti in un altro tempo e in un altro spazio, in un mondo meraviglioso, dove la sua musica sicuramente era nata.

ALESSANDRA FONTANA ha detto...

Grazie Sergio! Le tue parole sono belle. Un abbraccio