Perché i consensi nei confronti di Sarkozy sono precipitati con la crisi e quelli di Berlusconi invece no?
“La magia di Berlusconi è che era una star ancora prima della politica. Mette in mostra i suoi soldi, il suo successo. Il suo stato di star lo protegge di fronte a qualsiasi problema". Parola di Jacques Séguéla, il guru della pubblicità, protagonista di un incontro alla Fnac di Milano per presentare il suo libro intervista "Presidente da vendere", pubblicato da Fausto Lupetti Editore.
Séguéla risponde alle domande dal direttore di Angelo Maria Perrino, moderatore dell'incontro che ha visto la partecipazione anche del prorettore dell'Università Iulm Alberto Abruzzese. E spiega che "l’Italia è il Paese che dopo il Giappone usa più star nella pubblicità. L’Italia è vaccinata da Hollywood. E Berlusconi è una star e si comporta da star".
Secondo l'uomo che ha determinato la scalata alla presidenza francese di Mitterrand e ha fatto la fortuna di molti politici d'oltralpe, "si accusa Berlusconi di essere un seduttore e gli italiani si sentono tutti dei seduttori. E in questa situazione di crisi economica il suo successo economico rassicura gli italiani”.
Tuttavia, oggi c’è bisogno di leader del 21mo. In Italia sarebbe giusto fosse una donna, di una sinistra che smette di oltraggiare Berlusconi e che pensa a sé. Lo slogan? "Votate per voi stessi!". Ma veniamo al “portafoglio a destra”, inteso come premio al ‘movimento’ nel senso di ‘non immobilismo’.
Nell'intervista, Séguéla ha parlato della sua carriera, che lo ha visto ideare ben 20 campagne politiche e circa 1500 commerciali, partendo dal presupposto che prodotti o politica poco cambia: non c’è differenza tra atto elettorale e atto di consumo. L’obiettivo della comunicazione è creare marche, siano esse detersivi o presidenti della repubblica, e persino papi. Anche se, a volte, l’etica fa scegliere, ha detto il pubblicitario citando ad esempio il suo no a Gheddafi.
E la crisi di oggi? "Una grande occasione dei politici per lottare a colpi di concretezza contro l’idea immateriale della finanza impazzita e, in questo modo, riaffermare la propria utilità. Ricordando che una campagna non si vince, è l’avversario che la perde".
E poi c’è un’altra occasione contemporanea: internet. Ma, così come la religione, anche il web deve stare attento perché potrebbe diventare pure la più grande schifezza.
Tornando alla pubblicità, poi, è un dato di fatto che in Italia la società non ha mai tentato di capire i media e qualsiasi intellettuale non parlerà mai bene dall’advertising.
Allo stesso modo i politici o non se ne intendono, o si fanno influenzare dal negativo parere che di essa hanno gli intellettuali.
E poi c’è la solita incapacità di trovare una via italiana alla creatività: troppo popolare, provinciale, promozionale.
“La magia di Berlusconi è che era una star ancora prima della politica. Mette in mostra i suoi soldi, il suo successo. Il suo stato di star lo protegge di fronte a qualsiasi problema". Parola di Jacques Séguéla, il guru della pubblicità, protagonista di un incontro alla Fnac di Milano per presentare il suo libro intervista "Presidente da vendere", pubblicato da Fausto Lupetti Editore.
Séguéla risponde alle domande dal direttore di Angelo Maria Perrino, moderatore dell'incontro che ha visto la partecipazione anche del prorettore dell'Università Iulm Alberto Abruzzese. E spiega che "l’Italia è il Paese che dopo il Giappone usa più star nella pubblicità. L’Italia è vaccinata da Hollywood. E Berlusconi è una star e si comporta da star".
Secondo l'uomo che ha determinato la scalata alla presidenza francese di Mitterrand e ha fatto la fortuna di molti politici d'oltralpe, "si accusa Berlusconi di essere un seduttore e gli italiani si sentono tutti dei seduttori. E in questa situazione di crisi economica il suo successo economico rassicura gli italiani”.
Tuttavia, oggi c’è bisogno di leader del 21mo. In Italia sarebbe giusto fosse una donna, di una sinistra che smette di oltraggiare Berlusconi e che pensa a sé. Lo slogan? "Votate per voi stessi!". Ma veniamo al “portafoglio a destra”, inteso come premio al ‘movimento’ nel senso di ‘non immobilismo’.
Nell'intervista, Séguéla ha parlato della sua carriera, che lo ha visto ideare ben 20 campagne politiche e circa 1500 commerciali, partendo dal presupposto che prodotti o politica poco cambia: non c’è differenza tra atto elettorale e atto di consumo. L’obiettivo della comunicazione è creare marche, siano esse detersivi o presidenti della repubblica, e persino papi. Anche se, a volte, l’etica fa scegliere, ha detto il pubblicitario citando ad esempio il suo no a Gheddafi.
E la crisi di oggi? "Una grande occasione dei politici per lottare a colpi di concretezza contro l’idea immateriale della finanza impazzita e, in questo modo, riaffermare la propria utilità. Ricordando che una campagna non si vince, è l’avversario che la perde".
E poi c’è un’altra occasione contemporanea: internet. Ma, così come la religione, anche il web deve stare attento perché potrebbe diventare pure la più grande schifezza.
Tornando alla pubblicità, poi, è un dato di fatto che in Italia la società non ha mai tentato di capire i media e qualsiasi intellettuale non parlerà mai bene dall’advertising.
Allo stesso modo i politici o non se ne intendono, o si fanno influenzare dal negativo parere che di essa hanno gli intellettuali.
E poi c’è la solita incapacità di trovare una via italiana alla creatività: troppo popolare, provinciale, promozionale.
Che errore.
affaritaliani
4 commenti:
forse sarà, che appartengo al passato,a quando, le persone essendo nella stragrande maggioranza, ignoranti, giudicavano con la loro testa, senza farsi convincere da spot pubblicitari,che se venissero giudicati, per i loro contenuti, rispecchiano il sistema di vita attuale, tutto fumo e niente arrosto.che per reclamizzare un prodotto,si adottano sistemi visivi, che riempiono solo gli occhi, di gente che io definirei con qualche problema....... il bombardamento mediatico, che la massa deve sopportare,non fa presa grazie ha DIO nelle menti di persone ignoranti,che come se fungesse da vaccino,sono immuni da certe cavolate, che fanno presa nelle menti,di chi essendo istruito non ragiona, accettando prodotti a volte scadenti, con maggiorazioni, dovute al costo, degli spot pubblicitari,restando cosi plagiati da i contenuti, che in gran parte non hanno niente, di indicativo, sulla vera qualità dei prodotti reclamizzati. noi ignoranti siamo abituati a giudicare in base al prezzo e alla qualità, comperando i prodotti anche sconosciuti facendo un confronto fra gli uni e gli altri. provare per credere come diceva un venditore del passato, e ragionate con la vostra testa, di venditori di fumo, è pieno questo mondo, e gli effetti sono davanti agli occhi di tutti. vittorio
se c'è ancora libertà di pensiero, si dovrebbe dare spazio,hai post, di tutti, quando esprimono, un pensiero pulito, senza offendere nessuno. vittorio
l'ipocrisia, non accetta chi democraticamente, esprime un giudizio. e questo rafforza la mia convinzione,che chi non accetta, le idee degli altri e solo un despota. vittorio
l'ipocrisia, non accetta chi democraticamente, esprime un giudizio. e questo rafforza la mia convinzione,che chi non accetta, le idee degli altri e solo un despota. vittorio
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