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08 novembre 2014

NAPOLITANO DEVE ESSERE GENEROSO CON L'ITALIA

E' comprensibile il desiderio di lasciare la Presidenza della Repubblica da parte di un uomo ormai anziano ( a giugno compirà 90 anni) e che ha vissuto anni di difficoltà, di problemi ed anche qualche umiliazione, come l'interrogatorio subìto sul tema della trattativa Stato-mafia durante la quale Napolitano ha dichiarato che l'attentato di via D'Amelio fu decisivo per l'introduzione del carcere duro. L'anno dopo la mafia provò, con bombe e attentati, a intimidire lo Stato per fargli fare un passo indietro sul 41/bis. 
Qui potete legger la sua deposizione completa:
IL TESTO INTEGRALE DELLA DEPOSIZIONE DI NAPOLITANO (pdf)

Comunque sembra che Napolitano abbia già deciso la data: a fine 2014 dirà addio, al termine del semestre italiano di presidenza dell'Unione Europea.
rumors romani circolavano da mesi, ma negli ultimi giorni sono aumentati. 



Stefano Folli, su Repubblica scrive che Napolitano ha avuto una forte delusione per il mancato accordo sulla legge elettorale, su cui aveva invitato i partiti a un impegno concreto già dai primi giorni del suo secondo mandato. 
Mi chiedo se riuscirà a firmarla, considerando che i partiti sono completamente impreparati di fronte alle ormai sicure dimissioni. 
Infatti non ci sarebbe un nome condiviso sul quale fare convergere i voti. Renzi avrebbe chiesto al Presidente della Repubblica di attendere fino all'inaugurazione di Expo 2015, ma le tensioni tra i partiti, e la volontà di non essere lui a sciogliere un'altra volta le Camere, fanno pensare che a fine anno Giorgio Napolitano si dimetterà.
Poco prima che Berlusconi e la sinistra chiedessero a Napolitano di accettare un secondo mandato, Draghi lo chiamò pregandolo di non dimettersi per evitare lo sbandamento dei mercati in un momento delicato per il nostro Paese. Non amo particolarmente Giorgio Napolitano, ma ritengo che anche ora sarebbe auspicabile attendere qualche mese. 
Non abbiamo bisogno di instabilità, auspico che il Presidente voglia attendere almeno che vi sia un accordo per un nome di garanzia e che i partiti vogliano prendere decisioni rapide e serie.

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