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16 novembre 2022
07 novembre 2014
L’INTERNAZIONALE DEGLI AFFARI TEME LA ROULETTE RUSSA DELLE SANZIONI
Interessante articolo di Alberto Brambilla da Il Foglio
Nemmeno il presidente americano Ronald Reagan, in piena Guerra fredda, riuscì a portare gli alleati sulle posizioni di Washington e sanzionare la Russia attraverso il blocco dei lavori di costruzione del gasdotto che dalla Siberia avrebbe rifornito di energia l’Europa. L’escalation militare nella Polonia sotto il dominio sovietico, all’inizio degli anni Ottanta, non bastò al democrat Reagan per convincere Francia, Germania e Gran Bretagna (reggente, Margaret Thatcher) a rinunciare agli interessi economici orbitanti attorno al gasdotto. Le banche inglesi e le mire diplomatiche tedesche vennero, in sintesi, considerate più sostanziali dell’attacco diplomatico a Mosca e un già titubante Reagan – pressato pure dalle aziende Usa coinvolte nel progetto – fu costretto alla retromarcia. Il presidente americano Barack Obama si trova a un bivio simile nel mezzo della crisi ucraina. Dopo l’annessione unilaterale della penisola di Crimea da parte della Russia gli Stati Uniti stanno pensando d’inasprire le sanzioni economiche (oltre a quelle comminate all’indirizzo di notabili e uomini d’affari russi vicini al Cremlino). Il ventaglio sanzionatorio può andare dal congelamento degli asset bancari, al boicottaggio dei prodotti russi (sulla base di uno schema già visto per punire l’escalation atomica del regime iraniano) e coinvolgere anche le esportazioni.
Negli Stati Uniti, ovviamente, le grandi major rumoreggiano. Ieri circa cento capi azienda hanno partecipato a una tavola rotonda con il segretario alla difesa Chuck Hagel. Le sanzioni sono in agenda. Le preoccupazioni, nell’aria. Le compagnie statunitensi sono la principale fonte d’investimenti diretti esteri in Russia, spaziano dai servizi finanziari alla tecnologia. La divisione aviazione di General Electric che fornisce aeroplani in leasing e ha 54 mezzi in Russia spera di evitare sanzioni pesanti. Il colosso dei jumbo jet Boeing condivide i timori soprattutto per le ripercussioni macroeconomiche della crisi sul trasporto aereo. La lobby della manifattura (National association of manufactures) e quella del commercio (Us Chamber of Commerce, che rappresenta tre milioni di imprese) sono ancor più agitate (“sarebbe economicamente dannoso e non raggiungerebbe gli obiettivi”) soprattutto se Obama dovesse decidere di muoversi unilateralmente non trovando – come sta tentando di fare – l’appoggio degli alleati europei, in particolare dei tedeschi. E’ dalla Germania che sono già arrivate controindicazioni sull’assedio economico a Putin. Basf (chimica), Whinteshall (gas), la Confindustria locale (Bdi) sono critiche. Siemens (comunicazioni), Daimler (automobili), Commerzbank (credito) guardano e aspettano silenti. Per la verità i tedeschi hanno appena fatto buoni affari coi russi: la divisione petrolifera della Rwe è stata comprata da un oligarca vicino a Putin come Mikhail Fridman. I russi hanno chiuso importanti intese anche con l’Italia.
E’ di lunedì l’ingresso del gigante degli idrocarburi Rosneft come primo azionista di Pirelli (con un piede in Mediobanca). Mentre Saipem, controllata da Eni, s’è da poco aggiudicata un appalto da due miliardi per il gasdotto South Stream. Eni ostenta sicurezza circa le forniture di gas.
Secondo l’ad Paolo Scaroni l’energia non verrà toccata (lo stesso pensano gli americani di Exxon Mobil). Ieri, poi, Confindustria ha avvertito, attraverso la stima del suo centro studi, che sono a rischio 11 miliardi di esportazioni, un terzo riguarda prodotti made in Italy: “I più esposti a un’eventuale escalation delle sanzioni”. Non da ultimo sono le banche inglesi a invitare alla cautela, riportava il magazine International finance review. Preferiscono attendere prima di sottoscrivere altri prestiti verso grandi società russe come VimpelCom (telefonia), Sibur (petrolchimica), Novolipetsk Steel (siderurgia) e Uralkali (fertilizzanti). Ironia della sorte, a proposito di debiti, a guadagnare dall’annessione russa della Crimea sarebbe proprio l’Ucraina che si libererebbe di un fardello da 3,5 miliardi di euro. Un “risultato” economico non voluto, e forse misero rispetto alla posta diplomatica in gioco per quanto i conti di Kiev siano sotto stress al punto da necessitare dei prestiti delle organizzazioni finanziarie internazionali.
22 settembre 2014
PREGANO E UCCIDONO IN NOME DI ALLAH ?
Da alcuni mesi
sono preoccupata. I fanatici religiosi terrorizzano per il loro modo di
agire.
L'Isis non è Al
Qaeda, che comunque riuniva personaggi di dubbia provenienza, questa
"nuova" organizzazione è molto più cinica, crudele e fuori
controllo.Non resta che annientarla, senza pietà .
Mi auguro che
Putin voglia davvero coalizzarsi con l'occidente e intenda combattere i
terroristi islamici. Sono convinta che solo con l'aiuto della Russia si potrÃ
fermare questo delirio jihadista.
Oggi in un nuovo
lunghissimo messaggio diffuso dal portavoce Abu Mohummed Adnani, l'Isis torna a
sostenere la causa della guerra santa, dichiara la fine delle crociate
occidentali contro l'islam e e minaccia anche Roma, capitale della cristianità .
"Vi promettiamo che sarà l'ultima
vostra crociata. Non ci invaderete questa volta, ma vi invaderemo noi. E con la
volontà di Dio, conquisteremo Roma, distruggeremo le vostre croci, ci
impadroniremo delle vostre donne" dice nel video al Adnani.
"Voi occidentali meritate di pagare" - Poi, con odio, si rivolge ai civili del mondo occidentale, che chiama genericamente "infedeli": "O americani, o europei, lo Stato Islamico non ha iniziato una guerra contro di voi, come i vostri governi e i vostri media cercano di farvi credere.Siete voi che avete iniziato a trasgredire, e per questo meritate di pagare. Pagherete con il collasso della vostra economia. Pagherete quando i vostri figli saranno mandati in guerra contro di noi e torneranno disabili e amputati, in casse da morto o con problemi mentali. Pagherete il prezzo quando avrete paura di viaggiare nel mondo. Oppure pagherete nelle vostre strade, circondati da musulmani, e non sarete al sicuro nemmeno nel vostro letto. Pagherete il prezzo quando la vostra crociata fallirà e noi invaderemo le vostre case e vi faremo soffrire ”
"Conquisteremo la vostra Roma, faremo a pezzi le vostre croci, ridurremo in schiavitù le vostre donne"
Infine il portavoce dello stato Islamico si appella a tutti i musulmani del mondo e, citando alcuni versetti del Corano per avvalorare la propria tesi, chiede loro di abbracciare la jihad contro gli infedeli, chiunque si rifiuti di fare questo non è degno dell'Islam e va allontanato: "Il sangue dei civili non è inviolabile così come non è obbligatorio versare quello dei militari. L’Islam è l’unico criterio per valutare se il sangue è violabile o meno: se sei un mussulmano il tuo sangue è sacro e non va versato; se sei un infedele, il tuo sangue è come quello di un cane e un musulmano può toglierti la vita senza commettere alcun peccato. Se non siete in grado di trovare un’arma da fuoco, allora prendete una pietra e con quella spaccate le teste degli infedeli, squartateli con un coltello, investiteli con la macchina, buttateli giù da un dirupo, strangolateli o avvelenateli. Se non siete in grado di fare tutto ciò, bruciate le loro case, le loro attività , i loro campi. Se ancora non potete fare questo, sputategli in faccia e se proprio non riuscite a fare tutte queste cose, mentre loro bombardano le vostre terre e uccidono i vostri fratelli allora cambiate credo. Nessun credente si può esimere dal al-Wala’ Wal-Bara ("con noi o contro di noi").
E parlando di Obama "Il mulo degli ebrei, è diventato improvvisamente uno sceicco, un mufti e un predicatore islamico, mettendo in guardia il popolo e predicando in difesa dell'Islam, sostenendo che lo Stato islamico non ha nulla a che fare con l'Islam" "Obama, il 'ciuco' degli ebrei, sei un vile, sei un vile, sei un vile. Tu e i tuoi alleati crociati, che per codardia non intervenite sul campo, non otterrete nulla. Come fai a non capire, o ciuco degli ebrei, che la situazione non può essere risolta con i bombardamenti dall’alto, con una guerra su commissione, o pensi di essere più furbo di Bush? No, tu sei solo più pazzo di lui. Quattro anni fa avevi annunciato il ritiro delle tue truppe dall’Iraq. Noi non ci avevamo creduto e abbiamo avuto ragione. Ora i tuoi uomini saranno costretti a tornare, torneranno e i loro alleati sul campo non gli saranno d’aiuto, non più. Se non torneranno, allora, saremo noi a portare la jihad nelle vostre terre. Hai detto che la mano dell’America è lunga e può giungere ogni dove, e allora sappi che i nostri coltelli sono affilati: tagliano mani e gole dei miscredenti”.
La guerra è all'inizio ... ditemi se sia possibile un dialogo. (M5s!!!)
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