Giorni febbrili dalle parti del Quirinale.
Prima l'incarico a Bersani, una settimana persa dal "benzinaio di Bettola" ad incontrare i rappresentanti di ogni associazione o
gruppo di bocciofili, qualche ora per ascoltare i gruppi parlamentari che già
si sapeva cosa pensassero, qualche minuto in streaming per farsi umiliare in
mondovisione da due neofiti grillini, il fallimento miserrimo e poi
finalmente il "Re" decide di prendere in mano la situazione.
Manda a casa Bersani con lo smacchiatore in tasca,
incontra i partiti e poi dichiara, in puro spirito partenopeo, "ghe pensi
mì" ...
Qualche ora di sospensione d'animo e poi ecco che
l'oracolo del Colle trova la via d'uscita, almeno si spera.
Dieci "saggi" che da martedì
affiancheranno il Governo (perché noi abbiamo ancora un Governo in carica!?)
per stendere proposte istituzionali ed economico-sociali che possano essere
"condivise dalle forze politiche".
Risultato. Napolitano sta cercando di portare i
partiti verso una tregua temporanea in modo da realizzare quei provvedimenti
urgenti che avremmo dovuto approvare da anni.
Tradotto: partiti litigiosi commissariati,
Parlamento immobile, il controllo del Quirinale da cui dipendono i
"saggi", Bersani è un incapace ed il Pd che ha voluto mantenere la
linea (un po' rivista da Franceschini dalla Annunziata) del col-PdL-mai-piuttosto-la-morte ha
sbagliato tutto.
Berlusconi in fondo è quello che ha tenuto un
atteggiamento più equilibrato proponendo la Große Koalition che al Pd fa
venire la rosolia. Ed infatti il progetto di Napolitano non è altro che una
grande coalizione zuccherata: le proposte verranno fatte dai "saggi"
e votate in aula per il bene comune dell'Italia e per rispondere anche alle
richieste dell'Europa.
E chi dovrebbe votare per trasformare le proposte
in legge? Ovviamente una grande coalizione, quindi ciò che fino ad ora la sinistra
e Grillo hanno osteggiato.
Tutto questo ha un po' il sapore di un piccolo golpe del Presidente, ma è una mossa per prendere tempo con la speranza di portare a casa un minimo risultato, forse. Poi il voto sarà inevitabile.
Tutto questo ha un po' il sapore di un piccolo golpe del Presidente, ma è una mossa per prendere tempo con la speranza di portare a casa un minimo risultato, forse. Poi il voto sarà inevitabile.
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